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Da qualche parte starò fermo ad aspettare te

Da qualche parte starò fermo ad aspettare te

Venezia, giorni nostri, un uomo e una donna. Lei riservata, dai sentimenti astratti e confusi, dai modi pratici e spicci, pittrice che non utilizza il colore rosso, poco incline a lasciarsi andare, piena di pensieri e rimorsi. Lui di ottima cultura, editor di professione, amante degli aperitivi e delle donne, favorevole ad una vita vissuta senza troppi vincoli né rimpianti. Lei abituata a confidarsi con l’esuberante cugina e a confrontarsi con l’anziana vicina che parla più attraverso i suoi occhi liquidi e saggi che con le parole; lui condivide l’abitazione con una gatta straviziata, ha un nipote prediletto in cui rivede un po’ se stesso, una famiglia numerosa che sembra non comprenderlo appieno e un amico di vecchia data con cui uscire a bere la sera. Non si sono mai visti prima, non sanno dell’esistenza l’uno dell’altra, hanno atteggiamenti e vissuti talmente lontani fra loro che le loro vite sembrano destinate a non incontrarsi mai. Eppure, proprio il destino, o il caso, fa sì che si trovino a far la spesa nello stesso supermercato più o meno nello stesso momento. Anche qui i due non si vedono, né si intravedono, forse non è ancora il momento. Ma qualcosa succede. Lui ritrova la piccola agenda che lei ha perso poco prima fra gli scaffali del negozio. Passa qualche giorno e i due si incontrano. È uno di quegli incontri che lasciano sensazioni indefinite, ma che permangono nella mente e nel corpo; lui continua a pensare a lei, lei vorrebbe pensare a lui ma non se lo concede, come sempre. Lui vuole approfondire, d’altra parte è abituato ad agire e a non avere rimorsi...

Che meraviglia Venezia, l’arte, l’amore, la cultura. Che piacevolezza leggere questo romanzo della Stroppa, delicato nella scrittura e potente nel contenuto, che racconta una storia d’amore per la vita, tratteggiando con diverse sfumature di colore i caratteri di Giulia e Diego, ai quali affezionarsi istantaneamente. Da qualche parte starò fermo ad aspettare te è ambientato nella città magica e romantica per eccellenza, un’atmosfera di incanto sembra impregnare ogni pagina, come in una favola moderna; e come nelle favole c’è un messaggio sotteso a questo romanzo, un messaggio bellissimo e consolante. L’autrice sembra voler ricordare che sempre, sempre!, qualunque cosa succeda, la vita, prima o poi, richiama a sé. Non importa se il cuore è lacerato per un dolore che appare inguaribile, se le giornate sono occupate solamente da azioni strettamente legate alla mera sopravvivenza - alzarsi, andare a lavorare, mangiare, dormire -, se si procede durante il giorno in modo automatico, senza guardare oltre o sentire altro. Non importa. Perché, prima o poi, arriverà una persona che si insinuerà fra i pensieri, creando una deviazione fra i percorsi mentali abituali, un libro che indicherà una via diversa da seguire, una musica che lenirà le ferite, una parola che dissiperà le ombre. Prima o poi, qualcosa arriverà in modo inaspettato a squarciare quelle incrostazioni di dolore o a slegare quei nodi irrisolti permettendo di godere quanto di meraviglioso esiste nella vita, compreso il colore rosso.

LEGGI L’INTERVISTA A LORENZA STROPPA