
Dante nasce in una famiglia di lignaggio intermedio: il padre ha dei commerci ben avviati, soprattutto è specializzato nel maneggio di denaro, qualcuno mormora sia in tutto e per tutto uno strozzino. Dopo aver iniziato ad apprendere avidamente dai pochi libri scritti conservati presso la sua scuola, argomento il latino e la filosofia, Dante adolescente vuol continuare gli studi umanistici, e se non fosse per l’intervento del nonno soccomberebbe invece al padre che lo vorrebbe commerciante come lui, e dunque iscritto ad una sorta di “ragioneria”. Promesso in sposo a Gemma, una donna molto concreta, di famiglia in teoria meno elevata socialmente degli Alighieri ma economicamente più agiata in quel momento storico, Dante incontra, per pura combinazione a nove anni, a casa di un amichetto, Beatrice: anche lei irreparabilmente promessa sposa (a Folco Portinari). La ragazzina lo folgora con il suo sorriso. Un effetto ancor più intenso gli provocherà poi, anni dopo, quando addirittura gli rivolgerà il saluto, già da tempo sposa, all’uscita dalla Messa domenicale. Da questo secondo istante tutta la vita artistica, psicologica, sentimentale di Dante sino alla sua morte verrà ispirata a condizionata dall’amore platonico per tale fanciulla, senza la quale opere come la “Vita Nova” e la “Divina Commedia” non sarebbero mai state concepite come le conosciamo…
L’opera è un saggio biografico “leggero” ma a suo modo completo e documentato, che riesce ad alleggerire il contenuto con frequenti battute ironiche di gusto moderno, e spesso piazza dei titoli (così come le “losche storie” in copertina) ad effetto, in sostituzione di quelli che si leggono tradizionalmente, e senz’altro più realistici rispetto a questi ultimi. Pur decisamente adatta a un pubblico adolescenziale, grazie all’approccio originale e “disimpegnato” con cui inquadra la vita del Poeta, le sue fondamentali conoscenze ed amicizie con Cavalcanti, Gianni e Guinizzelli, le sue dissertazioni poetiche e filosofiche con costoro, questa biografia è in grado di suscitare interesse anche nel lettore adulto, cui magari in epoca scolastica, soprattutto se essa si colloca una trentina d’anni or sono, non andava di moda insegnare anche i limiti caratteriali, le discussioni familiari, i fondamentali aiuti di amici o parenti e, per dirla tutta in una parola, le profonde contraddizioni che contraddistinguevano anche il Sommo, come tutti noi.