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DeadEndia - La prova dell’osservatore

deadendia

Il parco divertimenti di Pollywood è la meta perfetta per tutta la famiglia, a condizione che la suddetta famiglia abbia aspettative realistiche! Al suo interno le varie aree tematiche accolgono visitatori dalle 9 alle 18: la baia di Camelot con il suo castello dei tronchi, l’osservatorio lunare con la ruota spaziale o il padiglione preistorico con il suo risto-sauro sono attrazioni imperdibili. Un parco che si rispetti ha anche angoli da paura e Pollywood non è da meno. Dead End è un imponente maniero infestato da entità paranormali e ogni mezz’ora è possibile partecipare ai tour guidati organizzati per scoprirne i misteri. Purtroppo, Dead End è anche la zona meno visitata del parco ed è per questo che Norma, la giovane guida turistica responsabile delle visite, ha chiesto alla direzione di poter assumere un inserviente e rimettere così in sesto l’area. Un’occasione che viene colta al balzo da Barney, un vecchio amico di infanzia, che si trasferisce a Dead End con il suo cane Pugsley, compagno inseparabile e unico conforto alla sua solitudine. Barney non ha un posto dove andare, ci sono stati diversi dissidi in famiglia e quel lavoro può offrirgli anche un luogo dove rifugiarsi. Ben presto però Barney scopre perché Dead End ha sempre qualcosa che non va e anche perché l’enorme ascensore non vuole saperne di funzionare. Quelle porte si aprono solo di notte, rivelando un portale attraverso il quale veri demoni e strambe entità risalgono i 13 piani della grande torta sovrannaturale interdimensionale per arrivare sulla Terra. Ovviamente proprio la prima sera di lavoro per Barney si chiude con la conoscenza di sua maestà il re demone Temeluchus, salito ai piani alti in cerca di nuovi abiti di carne da poter vestire per aggirarsi indisturbato tra gli umani e reclamare un trono. Che fortuna!

DeadEndia nasce come semplice corto animato, dal titolo Dead End, sul sito Steele's Cartoon Hangover. L’idea di Hamish Steele è sembrata subito accattivante e promettente, tanto da svilupparsi e approdare prima su carta e infine sul piccolo schermo in una serie Netflix, Dead End: Paranormal Park, attualmente composta da due stagioni. Il disegno molto stilizzato dei personaggi, la tecnica di colorazione e l’ironia brillante e a volte dissacrante ricordano altre fortunate serie come Adventure Time o Rick and Morty. Il punto forte della storia resta la possibilità di presentare il diverso e lo sconosciuto come elementi di partenza per combattere le discriminazioni e i pregiudizi. Molte le tematiche di interesse sociale e formativo introdotte negli otto capitoli di questo volume: Barney e Norma si troveranno in mezzo a frenetiche corse a caccia di demoni senza una forma e in cerca di una propria identità, a combattere contro mutaforma che si nutrono di paure, ad affrontare le insicurezze di giovani ragazzi che hanno difficoltà ad aprirsi agli altri. Barney è un transgender fuggito dalla sua famiglia e porta con sé l’insicurezza di chi non riesce a trovare un posto in cui sentirsi a casa, compreso e accettato. Anche Norma con la sua neurodiversità mostra una personalità inizialmente schiva e solitaria, ma piano piano emerge la volontà di una ricerca di equilibrio, di un modo adatto a lei per interagire e connettersi al mondo. In attesa dell’uscita italiana del secondo volume (Deadendia The Broken Halo) divertitevi a ipotizzare cosa ne sarà di Pugsley, Norma e Barney dopo il climax raggiunto al termine di questa prova dell’osservatore.