
Dopo aver fatto una passeggiata lungo il molo McCaleb, ex detective dell’FBI, trova ad attenderlo sul ponte della sua barca scalcinata una giovane donna che è convinto di non conoscere. Con immensa sorpresa scopre che si tratta della sorella di Gloria Torres, la donatrice da cui proviene il cuore che i medici gli hanno trapiantato due mesi fa per salvargli la vita, dopo circa due anni di attesa. McCaleb era arrivato allo strenuo della resistenza: ancora un po’ di tempo e non avrebbe più avuto la forza di sottoporsi al difficile intervento chirurgico. Da Graciela l’ex detective viene a sapere che Gloria non ha perso la vita in un banale incidente, ma è stata uccisa; adesso la sorella della vittima vorrebbe che il suo beneficiario indagasse per scoprirne l’assassino e assicurarsi che sia punito nel modo opportuno. McCaleb glielo deve per riconoscenza, anche lui lo sa ma non può accettare l’incarico su due piedi; l’FBI lo ha congedato facendogli avere una pensione per malattia, perché con i problemi cardiaci che ha avuto non può reggere lo stress delle indagini. Sul momento il detective rifiuta, spiegando a Graciela le ragioni che gli impediscono di onorare la memoria di Gloria. La settimana seguente, alla fine dell’ennesima biopsia cardiaca che dà risultati assai confortanti, McCaleb racconta la storia delle sorelle alla sua cardiologa di fiducia, Bonnie Fox che gli proibisce assolutamente di mettersi a indagare su un omicidio. Dopo aver atteso tanto per trovare un donatore compatibile, adesso ha una seconda opportunità nella vita e non può gettarla al vento. Ma quello che il detective ha contratto con le due sorelle, in particolare con la sua donatrice, è un vero e proprio debito di sangue e anche se non fa più parte dell’FBI, McCaleb non ha perso il suo orgoglio e continua a ritenere il legame di sangue indissolubile. Dopo una lunga notte di meditazione nella stiva della sua barca, giunge alla decisione che deve assolutamente punire l’assassino di Gloria. Il giorno seguente telefona a Graciela e la avverte che farà tutto il possibile per onorare la memoria di sua sorella...
Più noto al pubblico per essere stato interpretato nell’omonima versione cinematografica dell’opera da Clint Eastwood, Terry McCaleb è il protagonista di un noir che scorre vicenda dopo vicenda, fino a costruire una complessa mappa di deduzioni che trascina il lettore verso la soluzione del caso. Il detective è un uomo che si avvicina alla mezza età, dal carattere schivo e a volte un po’ scorbutico, che dopo aver rischiato la vita per un virus al cuore e averne ricevuto uno nuovo in dono, non chiede altro che poter vivere serenamente sulla sua barca, in attesa di vedersi passare davanti le giornate. Connelly costruisce il suo romanzo sul vincolo del sangue, un vincolo unico e indissolubile che lega due persone, una viva e l’altra morta, quando la prima porta nel suo corpo un organo della seconda. Per McCaleb comincia una serrata caccia al presunto serial killer, alimentata per lo più dalle sue supposizioni e non da prove vere e proprie, che si sviluppa in parte in seguito alle riflessioni di quest’ultimo di fronte ai documenti messi a disposizione, in parte sul campo attraverso interviste e visite a sorpresa presso gli inquirenti, che non riescono a risolvere il caso e spesso ne sottovalutano la gravità. Il protagonista non può fare a meno di indagare: quando si trova al suo tavolo da lavoro sa di essere il migliore, a quel punto non ha più importanza nemmeno il legame di sangue o il sentimento dell’amore, restano solo McCaleb e il suo irresistibile bisogno di dare prova delle sue qualità. Era questa necessità che lo sollecitava al lavoro anche quando faceva parte dell’FBI, che lo spingeva a sostenere la fatica e lo stress mentale, adesso enormemente pericolosi per la sua salute malgrado il desiderio per l’indagine continui a prevalere. Dalle sue riflessioni fin dall’inizio emerge il legame tra l’omicidio di Gloria e quello di un giovane uomo assassinato al bancomat; un tema, questo dei due casi che si intrecciano, caro a Connelly fino al punto di usarlo anche in altre sue opere, come accade ne La scatola nera. McCaleb non può fare a meno di essere detective, al di là di quanto lo aspetta in futuro. Negli anni sono stati diversi i personaggi ideati da Michael Connelly posti a capo delle sue serie noir, una nutrita squadra di investigatori identificati da molteplici personalità e caratteristiche fisiche allo scopo di venire incontro alla varietà dei gusti del pubblico internazionale del genere noir. Nel caso di Mickey Haller, comparso per la prima volta nel 2008 in Avvocato di difesa, l’autore ha persino ricostruito una parentela con Harry Bosch – tra i personaggi che ai suoi esordi lo hanno fatto conoscere ai lettori – di cui Haller sarebbe il fratellastro, a riprova del desiderio di trovare possibili incastri nella sua considerevole produzione letteraria. A differenza di Bosh, Haller non è un poliziotto ma un legale che risolve i suoi enigmi a tavolino. L’altro personaggio recente di Connelly è Renée Ballard, un’eroina dell’investigazione spesso in contrasto con sé stessa e i suoi colleghi.