
Astrocitoma pilocitico. Una diagnosi durissima che spiega le motivazioni dietro agli episodi convulsivi che Nina ha iniziato a manifestare con sempre più frequenza. Tutto seguiva una certa routine, prima suoni o profumi particolari poi all’improvviso il corpo della figlia di Claudia era a terra in preda a spasmi violenti e incontrollabili. Meno di un anno dopo Nina è seduta in una sala operatoria, il suo prezioso violino in mano mentre lascia che le note armoniche del Concerto per violino in Mi minore di Mendelssohn accompagni il lavoro minuzioso dei chirurghi. Claudia e il marito sono nella stanza accanto, davanti a un piccolo monitor, pregando che quell’intervento riesca perfettamente, che Nina possa finalmente dire di essere guarita. Eppure mentre osserva quelle mani abili muoversi come impegnate in una danza per la vita, Claudia non può non lasciarsi prendere dai ricordi, riportati a galla in quel momento drammatico dalla passione della figlia per il violino, strumento da lei sempre odiato più per il segno indelebile della presenza della madre Caterina che per reale riluttanza nei confronti della voce di quell’arnese. Ricordi, quelli di Claudia, che in realtà l’accompagnano in ogni giornata: a volte rappresentano persino momenti felici, altre mostrano invece l’infanzia difficile e carica di tensione che ha vissuto…
Un tuffo tra i ricordi di una donna che riconduce gli eventi del proprio presente a quel periodo sconnesso che è stata la sua infanzia. Romanzo toccante, dalle note avvolgenti e con tanti fili conduttori che legano ogni dettaglio, senza risparmiare al lettore colpi di scena ben inseriti nel contesto. Trama accattivante, un’ambientazione viva e personaggi in grado di entrare nel cuore del lettore con le loro umane debolezze e i loro punti di forza. La malattia, la depressione, la vita in una famiglia apparentemente perfetta, il rapporto con il padre perso troppo presto per un incidente su cui per la protagonista rimangono ancora troppe ombre, il coraggio necessario per affrontare la propria vita e cambiarla, il sentirsi sbagliati e le preoccupazioni, le ansie sono tutti elementi che donano bellezza e al tempo stesso possono spaventare. Alcune piccole sbavature poi sono presenti, ma si tratta per lo più di refusi che non intaccano la gradevolezza del racconto, mentre le scelte in qualche caso singolari di trama nell’economia del testo riescono ad avere il loro spazio senza risultare spiazzanti o prive di senso. Alla fine il risultato è un lavoro mirabile, un romanzo profondo e avvolgente che dona al lettore la possibilità di guardare oltre, tra le righe, a una vita diversa.