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Delia è di nessuno

Delia è di nessuno

Il vero nome di Delia, il suo nome completo, è Delia Elena San Marco, come la protagonista di un racconto di Jorge Luis Borges. Un nome ingombrante e invadente, che suo padre ha avuto la brillante idea di appiopparle perché era un grandissimo estimatore di Borges, in barba all’imbarazzo che le avrebbe causato. Delia è cresciuta come meglio ha potuto tra il disprezzo di un padre coltissimo, gelido e verbalmente aggressivo e l’apatia di una madre debole e impotente. E ora, diventata una giovane donna, Delia si porta dietro – ma soprattutto dentro – tutti i fantasmi del suo passato. Reagisce, per difendersi dal mondo, con fredda indifferenza e caparbio auto-controllo. Bella, anzi bellissima, e intelligente, sceglie di vivere vendendo il proprio corpo: è una prostituta di alto rango, partecipa a incontri con uomini sconosciuti e ricchi. Fa parte del circolo di Esperia, la donna che l’ha iniziata a quella vita, che coordina e organizza gli incontri e che l’ha accolta tra le sue protette, riservando a lei e solo a lei un comportamento di favore. Delia lascia scivolare i giorni così, uno dopo l’altro. A volte va a cercare rifugio da Montecristo, un ex monaco che ha aperto una Drogheria in una viuzza dalle parti di Trastevere. Più spesso, va a cercare rifugio, la mattina presto, in un parco. Si siede su una panchina e aspetta un po’ lì. Poi un giorno trova la sua panchina preferita occupata da un vecchio con un cane. Si siede accanto a lui e, neanche lei sa per quale motivo, inizia a parlargli. Scopre che l’uomo si chiama Adamo, che sua moglie è morta da poco e lui è distrutto dal dolore, e che il cane in realtà è una cagna. E proprio uno di quei giorni, il padre di Delia – da tempo afflitto da demenza senile – spira il suo ultimo alito di vita…

Ilaria Milandri, classe 1967, è al suo quarto romanzo. Artista poliedrica e dalle molteplici sfumature (è anche pittrice e fotografa), la Milandri ha messo la firma anche alla foto di copertina di questo suo ultimo lavoro. Delia è di nessuno è un romanzo introspettivo, nel quale emergono tutte le contraddizioni, le sofferenze e i nodi irrisolti che la protagonista – e come lei ognuno di noi – si porta chiusi dentro l’anima. Delia è una donna sola, di un solo che fa quasi male, e sembra persa in quel circolo vizioso che è la sua vita, che lei stessa ha scelto e che però la fagocita e la annienta. A sbloccarla, o quantomeno a sbloccare qualcosa, arriverà Adamo, un perfetto sconosciuto, un uomo distrutto dal dolore per la perdita della moglie, che ha amato di un amore puro e immenso. Delia è di nessuno è un romanzo scritto al presente, proiettato al futuro e continuamente rincorso e raggiunto dal passato. Un romanzo in cui il tempo si annienta, in cui i giudizi e i pregiudizi cadono per forza di cose, in cui niente è come sembra. Non ci sono un giusto e uno sbagliato assoluti, non c’è una netta divisione tra bene e male. Ci sono solo i personaggi, anzi le persone, con la loro grande interiorità e con la loro immensa complessità. Per contro, la prosa scorre via asciutta ed essenziale. Un'altra grande dimostrazione di quel grande equilibrato contrasto che è la vita.