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Delitti esemplari

Delitti esemplari
Uno stuzzicadenti diventa il pretesto e l'arma per un delitto; un barbiere ossessionato dai brufoli dei clienti a cui fa la barba adotta una soluzione radicale; un cliente di un bar che gira e rigira ossessivamente il cucchiaino nella tazza viene freddato dal revolver della persona seduta di fronte a lui; L'uccisione di un'amante colpevole di guardare il soffitto mentre fa all'amore; un'animata discussione ad un semaforo tra una guardia e una donna passata col rosso si conclude tragicamente; il sogno di un omicidio trasformato in realtà...
Risulta davvero difficile per un recensore riassumere la trama di un testo singolare come Delitti esemplari di Max Aub. Infatti non ci troviamo di fronte a semplici racconti bensì ad una serie di resoconti immaginari, più o meno dettagliati (vanno dal minimo di una riga al massimo di un paio di pagine), di delitti senza castigo, o, per dirla con Aub, di «confessioni senza storia» da parte di alcuni killer 'per caso', raccolte dall'autore nei paesi in cui ha vissuto e che «non hanno altro scopo che di spiegare il furore». Infatti si tratta di delitti spesso compiuti con un raptus improvviso per i motivi più disparati, sorta di atto liberatorio che giunge non appena la misura è colma: per noia («lei non ha mai fatto la festa a nessuno per noia, per non sapere che cosa fare? E' divertente.»), per ripicca, per insofferenza, per follia, per personali idiosincrasie, per divergenza d'opinione («lo uccisi perché non la pensava come me») o semplicemente per vedere l'effetto che fa. In pratica Aub è riuscito con mirabile sarcasmo a compilare, attraverso questi delitti esemplari, una sorta di 'catalogo' delle varie paranoie e frustrazioni della società contemporanea. Chiunque può infatti ritrovarsi (finale a parte) in alcune delle situazioni immaginate dall'autore nelle cinquanta pagine che compongono il libro, dato che più o meno tutti nell'arco della nostra vita abbiamo avuto, almeno per un attimo, l'impulso di punire qualcuno subito dopo un torto subito. Peraltro capita sempre più spesso di leggere sui quotidiani notizie di cronaca nera che sembrano uscite dalla penna di Aub, come ad esempio quella dell'inquilino che uccide il barista sotto casa perché non sopporta la musica che esce continuamente dal juke-box del suo locale. Tutto ciò rende questa perla dello 'humor nero', che avrebbe meritato sicuramente un posto nell'antologia dedicata al genere da André Breton, estremamente attuale (pur risalendo al 1957) e in qualche modo 'catartica': in primis per lo scrittore ma in fin dei conti anche per il lettore poiché questa sua raccolta di 'exempla' di valori amorali (in perfetta antitesi agli 'exempla' degli scrittori latini) si configura come valvola di sfogo alle frustrazioni giornaliere dell'uomo contemporaneo. I sostenitori del 'politically correct' ad ogni costo ne stiano alla larga, per carità.