Salta al contenuto principale

Dentro l’acqua

dentrolacqua

Con la mente persa dietro pensieri e ricordi, Jules guida velocemente “tutta china sul volante come una signora anziana”, mentre torna verso Beckford, verso il suo passato, verso il luogo da cui era fuggita senza volervi fare più ritorno. Si è messa in viaggio dopo che i poliziotti si sono presentati la mattina alla sua porta, per comunicarle che Nel è “entrata in acqua”, rendendola così furiosa e spaventata. Come al solito lo scopo di Nel è quello di attirare l’attenzione di Jules, di costringerla a fare quello che lei vuole, sfidarla, spaventarla e scombinare la sua vita, mentre l’altra si è distratta dalla loro conversazione già da tempo, e ha perso il filo e alcuni passaggi importanti del discorso. Ma invece di andare al lavoro, Jules si mette in macchina, guida male, frenando e sterzando di colpo per andare a rimediare al casino che ha combinato Nel. I ricordi le si ripropongono prepotenti, anche senza che sia lei a evocarli o a volerlo e la accompagnano come un sogno fino a destinazione. Josh viene svegliato in piena notte, da qualcosa che non riesce a identificare, e quando si alza per andare in bagno si rende conto che suo padre russa immerso in un sonno chimico, ma la mamma non si trova, com’è già successo altre volte. Torna trafelata e ansimante ore dopo, a dare in lacrime al marito una notizia tragica, ma forse non così tanto…

Dopo il successo di La ragazza del treno Paula Hawkins torna con un thriller dallo stile riconoscibile. Dentro l’acqua è un romanzo corale, la narrazione si alterna tra i personaggi, molti dei quali raccontano in prima persona, dando così ai fatti una visione a 360° che offre una prospettiva più completa, ma lascia in sospeso gli indizi ad ogni cambio di voce, caricando la storia di suspence. Anche il piano temporale si alterna, tra presente e passato. L’acqua è il focus attorno a cui si svolge l’intero romanzo: è protagonista e antagonista, chiave e causa, lega i personaggi, e sembra esercitare un richiamo irresistibile per le protagoniste femminili che non riescono a starne lontane fino a esserne ossessionate. Streghe del ‘600, chiaroveggenza, fantasmi, leggende spaventose, fascinazione per l’oblio e la morte popolano la storia di mistero ed esoterismo. Ogni personaggio nasconde un segreto rivelato poco a poco, ma il percorso investigativo è debole e l’enigma si risolve grazie ai racconti, all’introspezione e i ricordi, mentre hanno molto più spazio altri elementi come il ruolo sottomesso della donna, la misoginia, la violenza, il body shaming, l’umiliazione e l’emarginazione. Sono “Donne infelici, disperate, perdute” e perseguitate le donne del fiume di Beckford. Perdita, senso di colpa e sofferenza trasudano come umidità: ogni personaggio ha un carico dolore che affronta e con cui convive in modo diverso. Un romanzo avvincente cui il lettore si abbandona in una lettura compulsiva, premiata dal finale inaspettato, anche se (peccato!) un po’ frettoloso.