
È giugno e Lucilla, donna del nord scesa in Meridione per amore al seguito del suo compagno (ormai ex), un insegnante di italiano e latino, da un anno vive nella periferia della città. Si è presa un appartamentino al piano rialzato di una palazzina che fa parte di un gruppo di quattro, disposte circolarmente intorno a un cortile. Ha anche un piccolo giardino: dodici petunie divise fra il davanzale e i gradini del suo ingresso. È particolarmente attratta da tutti i vicini di casa, qualcuno in particolare, nel senso che loro a malapena si salutano, invece lei vorrebbe un altro tipo di rapporto, almeno con un minimo di cortesie. Da un anno a questa parte, quindi, si trova a spiare gli inquilini dei quattro stabili, come se avesse qualcosa da dover scoprire. D’altronde quando ha deciso di uscire da casa di Pietro, il suo ex, aveva già individuato questa zona e questa strada, ci passava spessissimo, tant’è che appena messo fuori il cartello di “Affittasi appartamento”, se l’è aggiudicato! Lavora nella Biblioteca del quartiere, dove conosce Tomaso Covais, un palermitano di origine spagnola che per ringraziarla di avergli consigliato la lettura de Il re di Girgenti di Andrea Camilleri le regala una pianta di orchidea. Inutile dire la curiosità di Lucilla, che gli chiede subito per quale motivo il libro gli è piaciuto così tanto e lui risponde: “Forse perché mia madre è di Agrigento e di cognome fa Girgenti che è l’antico nome della città”. Tomaso è un ingegnere informatico e gira in biblioteca da qualche giorno perché si occupa del portale unico che collegherà tutte le biblioteche in un Polo unico online. Lucilla comincia a cercare informazioni e scopre che ha 27 anni (dieci anni in meno di lei, o meglio di quel "feticcio fatto di carne e ossa e svariato materiale organico” che è il suo corpo)...
Succede spesso di non andare d’accordo con il proprio corpo, ma quando si scopre la verità di Lucilla, tutto assume una luce diversa e le cose devono essere per forza di cose guardate da una prospettiva nuova. Intanto perché questo pensiero ci sfiora ogni tanto e ci incuriosisce pensare alle nostre possibili reazioni (senza voler spoilerare troppo). Beh, quelle di Lucilla non sono proprio il massimo: si sente parte a sé stante rispetto a quel “feticcio di carne e ossa e svariato materiale organico” e comincia a fare pace con i suoi pensieri proprio quando si innamora. Che poi, guai a dirle che è innamorata, è quasi inconcepibile anche solo il pensiero! Eppure le succede in modo del tutto casuale, con un uomo del tutto casuale che in un secondo rivoluziona tutta la sua vita, il suo modo di vederla, di accettarla, di conviverci. E se, per alcuni versi, tutto succede senza che lei possa farci nulla, poi deve prendere decisioni importanti. E lo farà, soprattutto guardando al futuro come non aveva mai fatto. Il libro è simpatico, stare dietro a Lucilla è divertente per tutto quello che fa e come lo fa, ma è anche una fucina piena di suggerimenti alla riflessione, considerando che quella di Lucilla è solo una delle tante possibili reazioni nei confronti del suo corpo che in un certo senso l’ha tradita, ma poi le ha anche regalato delle gioie immense. Questo, di Jonne Bertola, non è assolutamente il primo romanzo, in questo senso ha già un po’ di esperienza, ma è senza dubbio un romanzo da non perdere perché godibilissimo e al tempo stesso pieno di spunti per avviare anche discussioni tra amici, scoprendo che Lucilla è più unica che rara.