Salta al contenuto principale

Di là dal fiume e tra gli alberi

Di là dal fiume e tra gli alberi

Il colonnello di fanteria Richard Cantwell, ormai cinquantenne, viene assegnato a Trieste dove ha combattuto durante la Prima guerra mondiale. Tra struggimenti e reminiscenze giovanili c’è spazio anche per l’amore: incontra infatti Renata, una nobile ventenne veneziana, e nonostante la differenze d’età iniziano una relazione. A lei racconta le sue esperienze, la sua carriera militare folgorante che diventa presto un pallido ricordo. Cantwell ha problemi di cuore e si rende conto di quanto poco gli resti da vivere. Approfitta perciò del suo soggiorno in Italia per ripercorrere i luoghi che lo hanno segnato maggiormente, tra questi Fossalta di Piave, dove è stato gravemente ferito. Avanti e indietro tra i ricordi e il presente, segnato dall’innamoramento, Cantwell si appresta a finire i suoi giorni...

Pubblicato nel 1950, dopo dieci anni di silenzio seguiti a Per chi suona la campana e undici anni prima di suicidarsi nella sua tenuta dell’Idaho, Di là dal fiume e tra gli alberi rappresenta per Hemingway un intenso e doloroso tuffo nei ricordi. Il colonnello Cantwell ha la stessa età dell’autore al momento della composizione del romanzo, come lui, è stato ferito nella Prima guerra mondiale a Fossalta di Piave e ha una storia con una diciannovenne veneziana, che nel caso di Hemingway ai tempi del suo soggiorno in Italia fu la giovane Adriana Ivancich. Proprio per i riferimenti a persone esistenti, Hemingway vietò la pubblicazione in Italia del romanzo per alcuni anni: il romanzo nel nostro paese comparve solo nel 1965. Omaggio all’Italia e al Veneto, in particolare alla laguna di Caorle, dove Hemingway soggiornò, ospite di un barone veneziano, l’opera, al momento della sua pubblicazione, non riscosse un gran successo da parte della critica, che probabilmente all’epoca si aspettava qualcosa di diverso e più forte dopo tutto questo silenzio letterario. Il romanzo è cupo, crepuscolare, e regala un Hemingway diverso, riflessivo e concentrato su se stesso, abile letterariamente ma a tratti più monotono del solito: il flusso di ricordi di Cantwell può risultare anche faticoso pur regalando immagini suggestive e permettendo, ancora una volta, di ricostruire tramite la sua opera letteraria il clamoroso personaggio di Ernest Hemingway.