
Una nota dai taccuini di Peter Handke del 2007 sembra riprendere l’epicureo Λάθε βιώσας (vivi nascosto): “Scrivano, resta inosservato, sparisci tra il giallo dei denti di leone lungo il marciapede. Cammina su una strada laterale, e poi su un’altra, e su un’altra ancora: «È questo! Lascia che i tuoi cari vivano la loro vita, e tu sparisci!»”. Riferimenti sparsi alla figura dello scrittore ma anche del lettore. Fra gli appunti del 2011: “La professione dello scrivente: creare vie nell’apparentemente impervio, attraverso i campi, attraverso il bosco, attraverso i cespugli, attraverso le parole”. Nonostante i luoghi si susseguano, gli appunti non riguardano quasi mai la realtà esterna: Handke si rivolge per lo più all’interno: le sue annotazioni spaziano dai ricordi, alla breve descrizione del paesaggio colto lungo il cammino, per poi soffermarsi a lungo sugli autori prediletti che vengono trascritti e ripensati ampiamente: Goethe e Tolstoj, ma anche il Corano e i mistici sufi, John Cheever e Giacomo Leopardi... “Il camminatore, come il lettore, l’episodico (sporadico) sovrano del tempo? Si, una delle rare attività in cui colui che la svolge non ha «semplicemente ragione», non è «semplicemente nel giusto», bensì in silenzio, «parla con giustizia», urbi et orbi. «Parla?»- Irraggia. «Sprizza luce». Vedi colui che cammina sul ciglio della strada maestra in Alta Austria”. “Per gradi: vagare per piacere- vagare alla ricerca- vagare”...
Redatti in un periodo temporale che va dal 2007 al 2015, prevalentemente in viaggio (nel 2007 l’autore passa da Belgrado; nel 2008 raggiunge Helsinki; è sul Mar Nero nel 2012 e così via), i Tagebücher di Peter Handke si configurano alla maniera di un contemporaneo Zibaldone degli anni 2000: frammenti che spesso ricalcano la forma dell’aforisma, qualche riga per immortalare un luogo sul foglio, pagine fitte di citazioni e meditazioni. Pubblicati originariamente in Austria nel 2016 per conto di Jung und Jung, vengono ora presentati al lettore italiano dalle edizioni Settecolori, con cura e traduzione di Alessandra Iadicicco, in una elegante edizione in cui le pagine scritte si alternano, per così dire, ai disegni dello stesso Handke. Libro/diario di un apolide, Di notte, davanti alla parete con l’ombra degli alberi pare svilupparsi e prender forma da una sorta di anelito all’enciclopedismo: da qui le lunghe pagine fitte di citazioni e trascrizioni, che ne fanno una vera e propria “opera di riscrittura”, per certi versi di non semplice lettura, forse niente più che un testo eccentrico per bibliofili fanatici. Nato nel 1942 in Austria, Peter Handke è attualmente considerato il più grande autore vivente di lingua tedesca. Nel 2019 è stato insignito del premio Nobel per la Letteratura. Sceneggiatore per il cinema, nel 1987 ha curato i dialoghi de Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders.