
Eva Kant e Diabolik, immancabilmente travestiti con maschere perfette, sono al cinema a godersi un film. Godersi si fa per dire, perché il povero ladro cade subito vittima delle trappole dei doppi sensi dell’ironia per lui incomprensibili e lei non manca di fargli notare che: “Quando distribuivano l’ironia, tu eri andato nella fila sbagliata”. L’attenzione dei due amanti viene richiamata dagli stupendi gioielli che appaiono sul grande schermo: sul giornale è stata data la notizia che sono reali, messi a disposizioni dal signor Rodolfo Norton, proprietario di una collezione dal valore inestimabile. Diabolik ed Eva decidono allora di rubare solo due gioielli, lui uno splendido anello da regalare alla sua donna e lei un prezioso pugnale per il suo uomo. Stavolta lavoreranno separatamente, ognuno tenendo l’altro all’oscuro delle sue intenzioni. Così i due ladri si ritrovano nella villa di Norton abilmente travestiti, tanto che all’inizio non si riconoscono. Il ricco proprietario si sta circondando volontariamente di inetti, che dovrebbero salvaguardare la sua collezione… Tomas Phan è considerato il re dei ladri. In un programma televisivo dedicato alla sua lunga carriera di malvivente, racconta come è venuto in possesso del diamante nero, l’oggetto più prezioso che ha rubato. Anche Diabolik lo voleva prendere, ma il re dei ladri quella volta lo ha preceduto. Adesso Phan ha un metodo infallibile per evitare che il gioiello gli venga sottratto: cambia continuamente il luogo dove lo ripone, solo una persona fidatissima e segretissima è tenuta costantemente al corrente di dove si trova. Ma Diabolik non si abbatte e giura di rubare al re dei ladri il suo maggiore valore… I due protagonisti hanno accettato la sfida di Fabian Bauden: se riusciranno a eludere i sofisticati sistemi di sicurezza della sua villa, riceveranno una lauta ricompensa. Durante il tragitto ancora una volta non mancano battute e doppi sensi da parte di Eva per mettere alla prova il suo amante, che non si smentisce mai: totalmente privo di ironia, per lui l’ironia è qualcosa che non fa parte della razionalità umana. Arrivati alla villa di Bauden, Diabolik dimostra alla sua compagna la grande attenzione che necessita per evitare di cadere vittima anche del trabocchetto più banale…
Ma è proprio possibile mettere sottosopra il Re del terrore? Sembra che Tito Faraci e Mario Gomboli, autori storici della collana dell’Astorina – il secondo è anche il direttore della serie – ci siano riusciti, affidando le loro sceneggiature alla matita di Silvia Ziche e ai pennelli di Manuela Nerolini. Il risultato è una versione totalmente reinterpretata in chiave ironica del fumetto delle sorelle Giussani. Diabolik appare limitato nel comprendere le battute di Eva – forse perché è impossibile per il grande ladro concepire una sua versione comica – si lascia passare avanti da damerini come Tomas Phan – anche se non ha perso del tutto la forza, manca della sua solita aggressività – e arriva ad accontentarsi di misere ricompense. È un Diabolik che potrebbe fare persino tenerezza in certi momenti, assolutamente incapace di imporsi sulla compagna, quasi di buon carattere. Ai lettori non può che strappare un sorriso, ma non è la sua unica versione umoristica; in molti avranno sicuramente letto Diabolik l’ultima risata, realizzato in collaborazione dall’associazione “Lo scarabocchiatore” con la casa editrice Astorina per i sessant’anni della serie. Tornando a noi, il tratto sicuro e pulito di Silvia Ziche e la colorazione che ricorda le opere disneyane di Manuela Nerolini hanno permesso a questa interpretazione inusuale di Diabolik, di apparire agli occhi del lettore facile da apprezzare e originale rispetto alla versione ufficiale. Intorno ai protagonisti ruotano una ristretta cerchia di personaggi ben diversi dai benestanti, che siamo abituati a veder diventare vittime del Re del terrore. Sono caricature paradossali, come Norton che decide tutto l’opposto rispetto a quanto servirebbe per curare i propri interessi, oppure come il capo dei falsi guardiani, in realtà interessati a impossessarsi dei gioielli, estremamente somigliante a Jack Nicholson. E così il panorama dei paradossi è perfetto: peccato che l’unico a non capire l’ironia continui a essere il personaggio protagonista, il cosiddetto Re del terrore. Tito Faraci è uno dei più poliedrici autori del fumetto italiano. Dopo aver lavorato come giornalista, negli anni Novanta si è completamente dedicato al mondo delle nuvole parlanti, scrivendo storie per i personaggi Disney e collaborando con la Sergio Bonelli e la Marvel. Mario Gomboli è autore e disegnatore di fumetti e libri per ragazzi. In passato ha scritto anche per il Carosello Rai. È stato docente di composizione architettonica alla facoltà di Architettura di Algeri. Da anni Silvia Ziche alterna il suo lavoro alle collane della Disney, con la pubblicazione di strisce su varie testate giornalistiche. Il suo personaggio più recente è Lucrezia, che appare su “Donna moderna”. Ha realizzato anche diverse pubblicazioni da libreria. Manuela Nerolini ha collaborato come illustratrice con numerose case editrici italiane e francesi, concentrandosi nelle pubblicazioni per l’infanzia e nelle opere didattiche.