
Riflessioni acute e profonde che costituiscono il frutto di un’intensa attività critica capace d’inoltrarsi negli spazi aperti del sapere umano attraversando in punta di penna, ma non solo, larga parte dal mondo della cultura: dalle arti figurative a quella letteraria, dalla rappresentazione teatrale a quella cinematografica, dal linguaggio scritto a quello della musica, dalla rivisitazione dei classici latini e greci – Omero, Saffo, Orazio, Ovidio su tutti - alla rappresentazione del profilo di grandi scrittori più recenti e di autori coevi. Ma anche di una strenua e appassionata rivendicazione di un territorio dove poter ancora coltivare, nell’assordante silenzio di una società snaturata e di bassa cultura, la pianta ormai rara dell’umanesimo. Schegge autobiografiche dove prevalgono impressioni di viaggio, note di ammirazione e di amicizia, da Moravia alla Morante, da Calvino a Pasolini. Il respiro della scrittura, i chiaroscuri delle attente e puntuali osservazioni politiche, le sublimazioni del pensiero filosofico, le profonde suggestioni artistiche, segno distintivo della genialità di un irrequieto eclettismo. La necessità di una rieducazione al senso del bello e della virtù, ed altro ancora…
E’ un nuovo modo di percepire Enzo Siciliano quello che ci offre l’antologia, curata da Andrea Caterini, degli ultimi dieci anni dei Diari che tenne sulla rivista "Nuovi Argomenti", da lui diretta dal 1972 fino alla sua morte. E’ un volume che ha un precedente illustre, quello pubblicato da Mondadori nel 1997, relativo alla prima decade, con il contributo dell’autore allora ancora in vita. In questa nuova edizione, editata da Giulio Perrone, la scelta segue una metodologia di carattere tematico. Certo il volume appare indirizzato agli addetti ai lavori, ai quali i testi risulteranno per lo più già noti anche attraverso le pagine di alcuni quotidiani. Ma ripercorrerli o leggerli per la prima volta, darà al lettore la felice sensazione di trovarsi direttamente nel suo laboratorio, in un universo che si dilata in mille direzioni. Questo libro può essere gustato dunque come un viaggio entusiasmante, che rivela la forza indomita di uno degli intellettuali italiani più emblematici del secolo scorso, un sapiente umanista affetto da una sorta di religiosità letteraria, da un amore devoto per tutto ciò che costituisce il patrimonio culturale, di cui ci offre di volta in volta le coordinate per orientarci. Un uomo diverso dalla vulgata e nello stesso tempo curioso degli altri e disposto ai riti di una mondanità dignitosa; ma pronto a ritirarsi da tutto per seguire soltanto i suoi appetiti letterari e musicali.
E’ un nuovo modo di percepire Enzo Siciliano quello che ci offre l’antologia, curata da Andrea Caterini, degli ultimi dieci anni dei Diari che tenne sulla rivista "Nuovi Argomenti", da lui diretta dal 1972 fino alla sua morte. E’ un volume che ha un precedente illustre, quello pubblicato da Mondadori nel 1997, relativo alla prima decade, con il contributo dell’autore allora ancora in vita. In questa nuova edizione, editata da Giulio Perrone, la scelta segue una metodologia di carattere tematico. Certo il volume appare indirizzato agli addetti ai lavori, ai quali i testi risulteranno per lo più già noti anche attraverso le pagine di alcuni quotidiani. Ma ripercorrerli o leggerli per la prima volta, darà al lettore la felice sensazione di trovarsi direttamente nel suo laboratorio, in un universo che si dilata in mille direzioni. Questo libro può essere gustato dunque come un viaggio entusiasmante, che rivela la forza indomita di uno degli intellettuali italiani più emblematici del secolo scorso, un sapiente umanista affetto da una sorta di religiosità letteraria, da un amore devoto per tutto ciò che costituisce il patrimonio culturale, di cui ci offre di volta in volta le coordinate per orientarci. Un uomo diverso dalla vulgata e nello stesso tempo curioso degli altri e disposto ai riti di una mondanità dignitosa; ma pronto a ritirarsi da tutto per seguire soltanto i suoi appetiti letterari e musicali.