Salta al contenuto principale

Dire fare ballare

Dire fare ballare
Chi dice che imparare l'alfabeto dev'essere un'attività noiosa, da fare fermi e con la penna in mano che scrive su un foglio, una dopo l'altra, tante e tante volte ancora, ogni lettera dalla A alla Z? In questo abbecedario a ogni lettera corrisponde un verbo, che a sua volta può essere tradotto in azione vera e propria: così con la A possiamo amare, con la B ballare, con la C cantare... E mica c'è un modo solo di fare tutte queste cose!

Negli ultimi anni la moda degli abbecedari è tornata in auge: ce ne sono tanti, grandi o piccoli, illustrati con grandi disegni o più minimalisti, che giocano con le lettere o che le ripropongono in maniera tradizionale. Questo albo, vincitore della categoria “New Horizons” nel Bologna Ragazzi Award 2015 (riservato a quei Paesi in cui l'editoria per bambini e ragazzi sta ancora sviluppando una propria dimensione, in questo caso l'Argentina con Pequeño Editor), propone una versione dell'abc tutta da provare, animare, mimare e mettere in pratica, con un po' di fantasia. Diego Bianki, illustratore argentino candidato al Premio Hans Christian Andresen nel 2016 come rappresentante del proprio Paese, riempie le pagine di piccole immagini frenetiche, ciascuna raffigurante una delle possibili declinazioni del verbo prescelto: con la A si può Amare, naturalmente, ma non c'è mica un modo solo per farlo! Si può amare la natura, amare la maestra (sì, si può), amare la liberta... così come con la E si può essere costretti a Emigrare per forza, perché non tutte le azioni si fanno volentieri. Le lettere vengono tradizionalmente indicate in tutte le loro versioni scolastiche e grafiche (stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo, corsivo maiuscolo e corsivo minuscolo), per non perdere l'idea che scrivere, come tutte le altre attività in cui si voglia riuscire bene, richiede allenamento. Ma perché questo allenamento dovrebbe essere un semplice esercizio ripetitivo e sedentario? Un buon suggerimento per genitori e insegnati disposti a lasciarsi mettere in gioco, consapevoli che si impara sempre di più quando ci si diverte.