
Tutto può essere importante. Ogni dettaglio, uno sbuffo di vento, un quadro appeso storto, un umore, una sensazione, un aroma – anche il più ineffabile – va colto al volo, catturato con un retino acchiappafarfalle e tenuto da parte, per il momento in cui sarà utile. L’importante è tenere sempre con sé penna e carta, farsi trovare pronti a cogliere ogni suggestione e lasciar sedimentare le prime impressioni... è forse in quel particolare momento sospeso tra il sonno e la veglia che arriva lei, l’Idea, quella con la I maiuscola, in quello stadio che Magritte chiamava pre-coscienza e tanti suoi dipinti ha ispirato potrebbe celarsi la chiave di un romanzo, di una vita, di un successo ancora da scrivere...
Volete sapere quali sono i segreti per scrivere un libro di successo? Ve li svela (o almeno ci prova) Aldo Di Virgilio, egli stesso scrittore – ha anche tenuto un corso di scrittura presso l’Accademia di Musica di Lanciano –, che con in tasca una laurea in giurisprudenza e molta esperienza di vita e di mondo, scrive in maniera continuativa da quando aveva 28 anni. Guida, manuale, vademecum o piuttosto memoir? Le definizioni potrebbero essere tante e nessuna calza a pennello a Disseminazioni, il titolo è lo stesso della rubrica che Di Virgilio cura per la casa editrice Argentodorato di Ferrara, un condensato semiserio di consigli sulla scrittura e oltre (o altro). Trenta racconti diventano il pretesto per trattare di ispirazione, trama, motivazione, psicologia dei personaggi, schemi narrativi efficaci e non e chi più ne ha più ne metta. L’importante sembra essere riuscire a sfuggire a quella che l’autore chiama ‘sindrome del foglio bianco’, il vero incubo di ogni scrittore. In Disseminazioni viene indicato all’aspirante un percorso tutt’altro che privo di ostacoli, chi vuole intraprendere il duro ma infinitamente appagante mestiere dello scrivere non si lascerà certo scoraggiare ma piuttosto accompagnare da Di Virgilio, che come un astuto strategos dei tempi moderni, indica non solo le strade asfaltate ma anche i più reconditi sentieri di campagna, quelli accidentati e che a volte sembrano portare dritti al nulla o quelli che scavalcano i centri trafficati e ti permettono di divagare nelle periferie dell’ignoto. Lui che ha esordito nel 2017 con Il codicista, un surreale o visionario romanzo su quanto burocrazia e potere distorcano la realtà, resta efficace e asciutto nello stile, senza farsi divulgatore di verità assolute, ma sincero nel suo esporre una esperienza concreta.