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Donnissima

Donnissima

Vincenza Caruso è nata a Napoli la sera dellʼ11 luglio 1982. Mentre sua madre calava cristi e madonne in sala parto, suo padre passeggiava nervosamente per il corridoio con una radiolina a transistor portatile poggiata sulla spalla. La nonna se ne stava su una sedia di plastica a recitare il rosario con le mani giunte. Mentre la criatura veniva alla luce, lʼItalia vinceva i mondiali di calcio. E Vincenza si era beccata il nome del santo del miracolo del 3 a 1: Enzo Bearzot. Crescendo, Vincenza detta Enza aveva maturato una passione smodata per le pulizie e lʼordine. Una passione che era riuscita a trasformare in lavoro, sfidando la tenace opposizione dei genitori, che sognavano per lei un futuro da donna in carriera. Nel frattempo Enza si era sposata con lo sfortunato e inconcludente Domenico, che lʼaveva convinta a trasferirsi a Milano a seguire non meglio precisati progetti di gloria, e i due avevano pure fatto in tempo a separarsi. A Milano Enza aveva stretto amicizia con Shu, unʼestetista cinese fissata con la disciplina, Amanda, una dirompente trans cubana, e Mila, una colf ucraina con una strana venerazione per Piero e Alberto Angela. Poi cʼera stata lʼassunzione a Palazzo, un imponente condominio della Milano bene in cui un bel giorno avevano cominciato a sparire dei carlini. E poi cʼera stata quella sera in cui Sasà, il cugino di Domenico, le era piombato in casa dicendole che era successo un bordello...

La storia di Enza Caruso, trentaquattrenne napoletana trapiantata a Milano, è una storia di (stra)ordinaria femminilità. Enza è una donna come tante, con la ciccia e tutto il resto. Ha un lavoro umile che però le piace da matti, tre amiche sconclusionate e una vita sentimentale che te la raccomando. Daniela Farnese, autrice del bestseller Via Chanel n.5, scrive qui un romanzo intessuto di napoletanità: la sua scrittura è sanguigna e colorita, piena di jamme, sfaccimma e guaglioni. Ci sono anche le parolacce, perché quando ci vogliono, ci vogliono. I personaggi sono costruiti con grande maestria: appena due parole, e chi legge ha già capito tutto. La psicologia femminile viene scavata a fondo, ma con una leggerezza e una freschezza straordinarie. Un libro che fa sorridere, ridere e riflettere. Un libro che porta alla ribalta la vita di tutti i giorni, le amiche di tutti i giorni, le famiglie di tutti i giorni, le faccende di tutti i giorni. Unʼode alla quotidianità, un omaggio alle minoranze di ogni genere. Sarà difficile non provare simpatia per Enza, per le sue amiche e per le sue disavventure.