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Doppio vetro

Doppio vetro

È una posizione comoda quella al di là del vetro: l’anziana signora, madre, vedova, intellettuale, vede dalla sua finestra di un appartamento in centro a Reykjavík lo scorrere della quotidianità, e resta lì imperturbata, isolata. Alla sua età, lei ormai anziana, tutto sembra non riguardarle e le piace questa sua condizione di spettatrice distante, dietro i vetri: poter guardare senza essere toccata dalla realtà. Finché non compare Sverrin, un ex chirurgo in pensione che la corteggia con garbo e discrezione, che si ricorda di aver incontrato anche in giovane età. Dopo un primo momento di imbarazzo, lei cede e i due iniziano a farsi compagnia, riempiendo le giornate di solitudine nella cornice di una seconda possibilità, una vita diversa, una nuova occasione per dare senso al quadro che vede dietro al vetro. Questa nuova avventura le fa comparire alla mente molti momenti della sua vita che aveva già archiviato. Finché lui non è colpito da un ictus, viene ricoverato e poco dopo muore, avendo intorno a sé il figlio e l’ex moglie. Lei rimette insieme gli ultimi ricordi, ripercorre gli ultimi momenti, ma alla fine ritorna alla sua vita solitaria, che interrompe solo per partecipa alle manifestazioni di protesta contro il governo. Dal suo osservatorio privilegiato, dietro ad una finestra con doppio vetro, riprende a guardare da lontano il mondo che scorre. Ma stavolta cambia la prospettiva e la modalità, perché lei stessa diventa quel mondo che scorre…

Il romanzo breve di Halldóra Thoroddsen, il primo della scrittrice islandese nota finora per le sue poesie, offre uno sguardo diverso sulla vecchiaia, a tratti perfino ironico: la scrittrice sottolinea certe abitudini delle persone anziane, ma ragiona anche sulla loro autonomia, sulla loro voglia di vivere fino in fondo le proprie esperienze, senza tabù. La protagonista del romanzo non si rassegna alla morte lenta dell’apatia e della rassegnazione, ma accetta di dover affrontare i pregiudizi di figli ed amici per vivere fino in fondo la possibilità di un altro amore, nuovo, fresco, imprevisto. È lecito? È giusto sopire tutti i propri sentimenti rassegnandosi ad una lenta agonia che molti etichettano come vecchiaia? È già tutto stabilito e finito ad una certa età? Doppio vetro è il delicato resoconto di una avventura sentimentale ed esistenziale, è il canto d’amore alla vitalità interiore che non si rassegna allo sfiorire del corpo, è un testo poetico, empatico, universale perché tocca sentimenti senza età, perché ragiona senza sentenziare, perché espone senza giudicare, perché mette insieme le atmosfere astratte dei paesaggi del Nord, con la concretezza dei sentimenti umani, mai sguaiati. Singolare anche la struttura del racconto, fatta a piccoli quadretti che raccolgono i pensieri ed i ricordi della protagonista, mai nominata apertamente, tenuti insieme da brevi epigrafi che rimandano alla quotidianità, mai così poetica. Il romanzo ha vinto il Premio della Letteratura Europea 2017.