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Dormi dormi, tartaruga

Dormi dormi, tartaruga
“C'era una volta una tartaruga che era davvero molto stanca”. Il sonno e la stanchezza erano maturi al punto da bastare per tutto l'inverno. La camicia da notte a righe era indossata, i denti lavati, il cuscino sprimacciato per bene, le palpebre faticosamente restavano aperte, il ticchettio della sveglia creava il giusto ritmo, le coperte rimboccate, l'inverno alle porte (chiuse), quand'ecco che a un certo punto … TOC-TOC-TOC, bussano alla porta. Chi sarà mai a quest'ora? “La faccia e il carapace per bene volle lavare: in pigiama per strada non è il caso di andare.” Poi, aperta la porta, ecco davanti un bel pacco regalo: una coperta viola calda calda, il pensiero dell'amico uccellino per affrontare il lungo letargo dell'inverno. Che pensiero amabile, che idea delicata, ora sì che il lungo sonno avrà tutto un altro calore, yawn (anzi, uuuaaah). Ma nulla da fare: è solo il primo della serie di visite/regalo, interrotta solo dal dono del leone che restando davanti alla porta saprà donare il silenzio giusto alla casetta della nostra tartaruga...
Una fiaba tenera, ironica, sonnacchiosa con il pregio di svolgere la perfetta funzione di sviluppare sonnolenza davvero. Ideale, dunque, prima di andare a nanna. Più di ogni altra cosa per la magia delle illustrazioni di Alessandra Cimatoribus, capaci di narrare da sole e dare una vita complementare e parallela alla storia, al punto da appassionare anche i piccoli meno amanti della lettura. Le immagini sono perfette (ed è davvero un complimento) nel calarci nel clima e negli umori che accompagnano tra le braccia di Morfeo. A questo contribuisce anche la ripetizione (come in tutte le fiabe che si rispettino): una costruzione narrativa che si reitera nella storia, perfettamente identica per ognuna delle visite e dei regali che la nostra amica tartaruga riceverà. Poi gli sbadigli (Uuuaah...!) perfetti, sonori, reali, affiancati ai sonnolenti occhi della tartaruga, scanditi dalla efficace scelta grafica di 'un font più grande', uno per ogni dono: irresistibilmente contagiosi. Il clima e l'umore di questa fiaba sono perfetti per stendere al sonno anche il più restio dei bambini.