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Dracula

Dracula

“Egregio signor Harker, benvenuto nei Carpazi. La attendo con ansia. Dorma bene questa notte. La carrozza per Bukovina partirà domani alle tre, con un posto prenotato per lei. Al passo di Borgo ci sarà un mio servitore ad aspettarla per accompagnarla da me…”. Il fumetto di Russell Punter, come si può dedurre dall’incipit, si discosta assai poco dal romanzo di Stoker. La storia è ai più conosciuta: il giovane avvocato Jonathan Harker viene inviato in Transilvania – una terra ricca di antiche superstizioni – per concludere la vendita di una lussuosa abitazione londinese. Harker parte di malavoglia, poiché è prossimo al matrimonio, ma sia lui che la sua futura moglie Mina hanno bisogno di una posizione economica più sicura. L’ospite di Harker, e probabile acquirente, è il conte Dracula, che si rivela essere un uomo inquietante, desideroso di trasferirsi nella vivace Londra per prolungare la sua già innaturale vita…

Questa assoluta fedeltà non è limitata al solo svolgimento della trama, ma anche ai dialoghi che sono riscritti appena quanto basta per colmare la distanza tra fumetto e romanzo: bisogna dunque mettere subito in chiaro che questo Dracula, come i prossimi volumi della collana “Classici a fumetti” della Usborne, ha una funzione quasi del tutto didattica, ovvero introdurre i giovani lettori ai classici della letteratura. Per giovani lettori qui intendiamo ragazzi e ragazze dalle scuole medie in su, dato che le 100 pagine del fumetto lo rendono poco fruibile ai più giovani, e anche le tavole paiono disegnate per un pubblico già attento ai dettagli ma che non vuole essere impressionato: il disegno è piuttosto semplice e l’iconografia di Dracula è molto classica, con evidenti debiti verso il Dracula di Bela Lugosi e quello di Francis Ford Coppola, ma quello che non convince in pieno è proprio la totale assenza dell’elemento perturbante. Se deve essere raccontato un Dracula vicino a quello di Bram Stoker, e si sceglie di usare la forma del fumetto per farlo, allora la fedeltà non può essere solo nella pedissequa osservanza alla trama ma soprattutto nella capacità di restituire – anche attraverso l’elemento visivo – i temi di fondo e lo spirito della storia (in questo senso, notevole è il lavoro di Tatsuya Morino sulla letteratura gotica). Questo adattamento di Dracula resta comunque gradevole, seppur alleggerito nella sostanza, è può senza dubbio essere gradito da molti pre-adolescenti alla ricerca di una lettura semplice, di evasione e introduzione.