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Drama Queen

Drama Queen

Angel e Kayleigh hanno tredici anni, e sono molto diverse: la prima ha un caratteraccio, e in classe nessuno si può - teoricamente - sedere accanto a lei perché pare distragga gli altri ragazzini. Quegli idioti teppisti di Michael, Jordy e Dennis la chiamano “terrorista logorroica” - e hanno persino intagliato la scritta sullo schienale della sua sedia con un coltello - ma Angel non è dello stesso avviso: lei ha semplicemente delle opinioni, e non si vergogna ad esprimerle a voce alta. Kayleigh invece è una specie di secchiona, non fa fatica a prendere un dieci (Angel di solito riesce a strappare solo un misero sei) ed è seriamente interessata all’inquinamento ambientale e alle sue conseguenze sui mari e gli oceani. Il suo film preferito è Inside Out e l’emozione che più la contraddistingue è Tristezza: sua madre infatti, è morta da poco di tumore al seno. Parlando di emozioni, Angel preferisce di gran lunga Rabbia, visto che è una che se la prende per qualunque cosa ed esplode, come dice lei, “più in fretta di una bomba di petardi illegale”. Nonostante le differenze caratteriali, le due ragazzine hanno però una cosa in comune: non sono propriamente amiche di nessuno. Ma forse possono esserlo fra di loro. Kayleigh è dolce e gentile, chissà se riuscirà a scalfire la dura corazza della quale Angel sembra essersi circondata; dal canto suo, Angel non capisce il turbinio di emozioni che la invadono quando si trova al cospetto di Kayleigh. Quella volta che si sono salutate, dopo un breve incontro al parco, Kayleigh le ha dato un bacio sulla guancia, e ad Angel era sembrato di stare vicino al fuoco, proprio come quello divampato la sera prima al centro commerciale sotto l’assedio dei petardi…

Vincitore nei paesi bassi del Premio Flag and Pennant (e presto pare diventerà anche un film) Drama queen è l’incantevole libro per ragazzi scritto da Derk Visser, olandese classe 1959: regista indipendente, nonché attivo nel campo della tutela dei minori in difficoltà, nessuno avrebbe immaginato che anche i libri sarebbero diventati, un giorno, il suo mestiere. Visser infatti, da bambino presentava grosse difficoltà nelle lettura e nella scrittura, per poi rivelarsi in età adulta un autore brillante, capace di grande empatia verso il mondo degli adolescenti, del quale narra le vicende in modo disincantato e leggero, ma mai banale. I personaggi sono ben caratterizzati, svelati attraverso una fitta rete di acuti dialoghi, i quali ricoprono grandissima parte del romanzo; è come leggere una brillante sceneggiatura, nella quale personaggi vividi, e teneri nelle loro fragilità, affrontano le difficoltà con grande ironia e un buona dose di ottimismo di fondo. Problemi a scuola, problemi coi compagni, problemi con sua madre, problemi a gestire la rabbia (per questo si aiuta con il Ritalin): Angel è quel che si dice una tosta; protagonista e voce narrante del romanzo, è una vera regina del dramma: polemica e rude in superficie, altri non è che un adolescente tipica, bisognosa di affetto e protezione. La vita in un quartiere malfamato pieno di tossici e ladri; l’avere una madre spogliarellista (ormai sul viale del tramonto, con suo grande disappunto) che va in giro con addosso micro vestiti e grandi quantità di profumo, e un nonno gravemente malato che non disdegna alcol e fumo, non fanno altro che acuire il senso di inadeguatezza della ragazzina, al quale si aggiunge quello “strano” sentimento che comincia a provare per l’amica Kayleigh. Un sentimento che la fa bruciare dentro, ma che, sulle prime, non trova il coraggio di manifestarsi, di prendere forma. Quell’amore “non convenzionale” (ma davvero ancora può essere definito tale?) che l’autore ci racconta con una grazia e una delicatezza commoventi.