
La prima primavera dopo la guerra non si può dimenticare. A vent’anni ancora meno. Vent’anni è l’età dei baci. Brevi, intensi, rubati. Un gioco. Parlarsi sottovoce, sedersi accanto e sfiorarsi. In una sala vuota, due ragazze in abito da sera sono fuggite da una noiosissima festa a Parigi, per continuare a ballare tutta la notte in uno sperduto albergo della campagna parigina. Marianne e Solange si lasciano baciare, sotto gli occhi assonnati ed innamorati di Gilbert. Marianne, però, è solo il capriccio di una notte, un attimo di piacere. L’ebbrezza che rende ancora più lontano il ricordo dei mesi in trincea. L’idea, concreta, di essere i sopravvissuti li galvanizza ma rende la vita ancora più fugace: la morte è una compagna reale. Ora lo sanno davvero. La vita l’ha insegnato loro a soli vent’anni. Quella notte, fatta di voluttà e trasgressione, è finita. Nessuno di loro avrebbe voluto così. Il giorno dopo, a casa Carmontel, davanti alla tavola del pranzo di Pasqua, nessuno ha nulla da raccontare. L’infelicità della vita di coppia dei genitori si è trasformata in amicizia: un’unione solida, un’alleanza che li tiene insieme contro tutto quello che possa minare la pace così faticosamente conquistata. La felicità, ora, è legata a quei pochi momenti vissuti con i loro figli ormai grandi. Ma Antoine, Gilbert e Pascal danno loro anche diversi grattacapi. Alle ansie dei genitori si oppone la ferma volontà di autonomia dei figli…