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Eddy-baby ti amo

Eddy-baby ti amo

A Char’kov, in Unione Sovietica, è il 7 novembre 1958, quarantunesimo anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, e Eddy-baby ha quindici anni. Eddy vive nella borgata di Saltovka assieme ai suoi genitori: Raisa Fëdorovna, casalinga, e Veniamin Ivanovič, un militare. Che poi il suo vero nome è Eduard: il padre glielo ha dato in onore di uno dei suoi poeti preferiti, Eduard Bagrickij; Eddy-baby gli è stato affibbiato dal suo amico Kadik, che conosce un po’ di inglese e ama il jazz. Kadik è l’unico dei suoi amici che vada a genio a sua madre, per niente contenta della piega che ha preso Eddy da qualche anno a questa parte: se fino agli undici anni i suoi genitori dovevano quasi forzarlo a uscire di casa e staccarsi dai libri, ora Eddy-baby non è mai in casa. Nel mentre qualcosa si è rotto: ora frequenta i teppisti del quartiere e ha amicizie per nulla raccomandabili. Sua madre non sa più come riportarlo sulla retta via e quotidianamente finiscono per urlarsi contro. Ma oggi è il 7 novembre a Saltovka, è giorno di festa: tutti sono allegri tranne Eddy. Deve assolutamente reperire 250 rubli: ha promesso alla sua Svetka che l’indomani l’avrebbe portata da Saška Plotnikov, capo della banda di teppisti più tosta della borgata. Eddy questi benedetti 250 rubli non ce li ha: la madre vuole sia responsabilizzarlo sia punirlo per i suoi comportamenti, così ha deciso di non darglieli. Così Eddy si deve ingegnare, non può assolutamente deludere la sua Svetka...

Le complicazioni di un intervento chirurgico si sono portate via Ėduard Limonov (nom de plume di Ėduard Veniaminovič Savenko) il 17 marzo 2020. In Limonov, la biografia dedicatagli da Emmanuel Carrère, lo scrittore e regista francese ha scritto che la vita dell’intellettuale russo ha simbolizzato tutti i colpi di scena della seconda parte del ventesimo secolo. Non si può non essere d’accordo. Scrittore, politico, fondatore e capo del Partito Nazional-Bolscevico, attivista, combattente durante la guerra nella guerra civile jugoslava, detenuto con l’accusa di terrorismo, traffico d’armi e cospirazione contro l’ordine costituzionale: più o meno così era stato descritto precedentemente Limonov da Mangialibri. Dalle sue infinite esistenze Savenko ha tirato fuori diverse opere: Il boia, ll poeta russo preferisce i grandi negri, Libro dell’acqua, Diario di un fallito, Il trionfo della metafisica. Memorie di uno scrittore in prigione, Zona industriale. Eddy-baby ti amo, tradotto da Salani nel 2005 e poi uscito in edizione digitale nel 2013, è il romanzo dell’adolescenza limonoviana. Le vicende di Eddy – facilmente riconducibili a quelle del suo narratore – si articolano in due giorni e raccontano le peripezie di un ragazzino di borgata sovietico di fine anni ’50 in cerca di soldi: furto, truffa, prestito e poesia – Eddy le prova proprio tutte. In mezzo, sfilano una quantità di personaggi e di storie che a un primo momento possono scoraggiare il proseguimento della lettura. Un errore da non compiere assolutamente: non appena scavallate le trenta pagine, il romanzo si rivela per quello che in realtà è: uno spaccato sociale della vita dei proletari, degli operai, dei teppisti e dei giovani sovietici dell’epoca Chrušëviana. Dentro al regime in cui Eddy e i suoi amici si trovano a vivere, ogni loro azione non è allora né deprecabile né condannabile; assume anzi una vera e propria valenza politica: una lotta contro un sistema che non offre nessuna terza via.