
Non è la filosofia rumorosa che si fa sui media e nelle piazze dei numerosi Festival disseminati ormai ovunque; non è nemmeno la filosofia austera che si tiene con toni impostati e oggi motivatamente inclini al malinconico nelle aule universitarie. È una filosofia dai toni sommessi e spontanei che non è raro ascoltare in un cenacolo di amici; un amabile giardino di pensieri in cui l’animo umano torna a respirare rigeneranti fragranze di precetti di salutare uso pratico. Ma, soprattutto, Einstein e l’arte di andare in bicicletta (sottotitolo E vivere felici) costituisce la filosofia divulgata da uno dei più originali, singolari pensatori e scrittori contemporanei. Nato ad Albury in Australia nel 1979, Ben Irvine ha conseguito un dottorato a Cambridge in Storia e filosofia della scienza. Editore e fondatore della rivista “Journal of Modern Wisdom”, sostiene di “aver sempre preferito ai paludamenti e alle costrizioni dell’Accademia la libertà del pensiero nomade a attivista”. Ne dà prova anche in questo agile volumetto nel quale, mantiene fede a una concezione della filosofia che è essenzialmente metodo per risolvere i problemi della vita di tutti i giorni e trovare la via del benessere. Originale? Efficace? Direi piuttosto ragionevolmente noioso come un sermone domenicale.