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Ero una brava mamma prima di avere figli

Ero una brava mamma prima di avere figli

“Fare un figlio è come lanciare nel mondo un amo a forma di punto interrogativo”: nessuno è preparato, a nessuna delle fasi della maternità, a partire dalla gravidanza in poi. Per quanti manuali si possano leggere o per quante amiche che ci sono già passate si possano ascoltare o ancora per quanto uno cerchi di arrivarci pronto, non ci sono trucchi o carte segrete da svelare “per capire prima [...] come te la caverai dopo”. Non ci sono regole dettate da livelli culturali, economici, scolastici, o anagrafici. Quel che è certo è l’importante evoluzione subita dalla genitorialità nel tempo, tanto che vi sono profonde differenze rispetto alle generazioni precedenti, in alcuni casi in meglio, in altri in peggio: da un lato un maggior coinvolgimento dei padri nella vita dei neonati, per quanto la strada verso un congedo di paternità dignitoso sia ancora lunga, dall’altro forse una maggior paura da parte dei genitori a discapito della naturalezza, così da complicare anche i rapporti con i medici che devono gestire non solo il bambino, ma anche le paure e le ansie delle mamme o la relazione tra i genitori, in un delicato rapporto di fiducia, necessario affinché il meccanismo non si inceppi. In ogni caso, comunque, “per quanto si illuda, nessuna donna è davvero pronta. E in fondo il bello della faccenda è proprio questo”...

Seconda edizione, dopo la prima del 2009, arricchita degli aggiornamenti – importanti – della vita di Paola Maraone. Un racconto sincero e senza vergogna, degli aspetti meno romantici e divertenti della genitorialità con elementi autobiografici, che sfata miti e smaschera luoghi comuni, rivelando “quello che le mamme non dicono”. Un’analisi critica (e autocritica) della condizione di maternità, dal parto al primo anno del bambino, ripercorrendo mese per mese i progressi, le difficoltà e il percorso che ogni mamma sostiene durante i primi 365 giorni di vita della propria creatura. La Maraone affronta temi delicati come il baby blues e la depressione post-partum, il senso di inadeguatezza di fronte agli stereotipi di perfezione imposti da giornali e tv, il disagio della maternità ma anche altri argomenti come l’allattamento, la scelta del pediatra, lo svezzamento... Alternando momenti seri e fonti bibliografiche di statistiche e dati scientifici, a toni divertenti, ironici e dissacranti, finanche esilaranti, ma anche commoventi e teneri. Un manuale che può essere senz’altro letto anche da chi non ha (ancora?) figli, perché privo di quello spirito di maternità estremizzata, tipico di alcuni testi dedicati alle mamme nello specifico, ma è ricco anche di spunti di riflessione e aneddoti divertenti, oltre che di spiegazioni scientifiche. Ogni capitolo è corredato da un elenco di suggerimenti di lettura, testi e siti o blog sugli argomenti trattati, come approfondimento. Mamme si diventa, nasce una mamma insieme al proprio figlio, non è innato: “l’amore per il proprio bambino è una solida marea; cresce inesorabile, ma lenta”.