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Etty Hillesum – Il coraggio della scrittura

Etty Hillesum – Il coraggio della scrittura

Chi era Etty Hillesum? Una ragazzina - o, per dir meglio, una giovane donna - che suo malgrado si trovò a vivere in uno dei periodi più oscuri dello scorso secolo: ovverosia nel bel mezzo della Shoah. Figlia di un insegnante di lingue classiche e di una donna arrivata in Olanda nel 1907 dopo essere fuggita dalla Russia per via di un pogrom, Etty era nata a Middelburg nel 1914. Dalla casa paterna - che definiva “un eccezionale miscuglio di barbarie e cultura” - cominciò a svincolarsi ben presto. Dopo essere entrata in contatto con lo psicochirologo Julius Spier - che, nel resoconto di una seduta di analisi, la definisce eufemisticamente “facilmente eccitabile” da un punto di vista sessuale - Etty cominciò a tenere quotidianamente un diario. Impiegata al Joodsche Raad - il Consiglio Ebraico di Amsterdam - fin dal luglio del 1942 prestò servizio come volontaria presso il dipartimento per “il Benessere delle Persone in Transito” nel campo di Westerbork. Decaduto l’anno successivo lo status speciale garantito agli impiegati del Consiglio Ebraico, dal luglio del 1943 Etty divenne una internata a tutti gli effetti nel campo di Westerbork. Il 7 settembre 1943, per ordine dell’Höhere SS - und Polizeiführer Hanns Albin Rauter, la famiglia Hillesum al completo (fatta eccezione per uno dei due fratelli, Jaap, che però qualche tempo dopo finì a Bergen-Belsen) fu deportata ad Auschwitz, in Polonia. Rimane ignota ancora ai nostri giorni la data esatta della morte di Etty Hillesum; secondo la Croce Rossa sarebbe morta ad Auschwitz-Birkenau il 30 novembre 1943, a soli ventinove anni…

Riporta Annalisa Consolo nell’introduzione a questo suo libro di aver scoperto casualmente Etty Hillesum una decina d’anni fa a casa di un’amica girovaga, che all’epoca viveva tra la Spagna e l’Italia. Le vicende di questa giovane ebrea nell’Olanda occupata dai nazisti sembravano l’ideale per un film; e l’autrice decise subito di procurarsi l’edizione integrale del Diario, nonché le Lettere. Etty Hillesum - Il coraggio della scrittura pare dunque voler essere un invito a scoprire (e dunque leggere) questa scrittrice. Inoltre, il libro sembra strutturarsi alla maniera di uno scritto preparatorio, per così dire: chissà che la Consolo non abbia in mente di riproporre alla fine, una volta per tutte, le vicende della Hillesum in chiave cinematografica o teatrale. Il libro si chiude con una sorta di reportage fotografico (I luoghi di Etty), che racconta il viaggio in Olanda di Consolo sulle tracce di Hillesum. Volendo anche considerare a prescindere la Hillesum come una scrittrice degna di grande attenzione, il libro della Consolo non pare riuscire ad infondere adeguatamente nel lettore tale impressione: per lo stile, che dà al testo un certo qual tono “personale”, distante da quella che potrebbe essere considerata “critica letteraria”; e per la struttura del libro nel suo complesso, il quale pare essere stato scritto in fretta. Annalisa Consolo è autrice e sceneggiatrice; con le edizioni Ares ha già pubblicato il romanzo “La cena delle verità” (2021), da cui ha tratto anche uno spettacolo teatrale.