
È passato quasi un anno dal giorno in cui Kelsea Glynn è diventata regina del Tearling. Un periodo in cui ha dovuto conquistarsi l’amore e la fiducia del suo popolo, trasformando con ostinazione l’intero regno e tentando con tutte le forze di eliminare corruzione e soprusi. Ma l’equilibrio raggiunto è minacciato dall’esercito della malvagia Regina Rossa, sovrana del vicino regno di Mortmesne, pronto ad un’invasione che metterebbe in ginocchio il Tearling. Ecco perché Kelsea ha preso una decisione inaspettata: si è consegnata come prigioniera al nemico insieme ai suoi zaffiri magici, lasciando il trono al fidato Mazza Chiodata, capo della guardia personale. Solo così il suo regno potrà continuare ad esistere; solo così potrà esserci la pace. Durante una prigionia in cui è in balia della Regina Rossa, Kelsea viene colta dalle visoni di un passato lontano, ai tempi della piccola Katie, quando nasceva il Tearling. William Tear, il suo fondatore, voleva creare un mondo migliore, libero dalle disuguaglianze e fondato sull’armonia, sull’assenza di violenza e armi. Ma le sue visioni profetiche di un regno in decadenza lo hanno portato a creare una guardia speciale a difesa di suo figlio Jonathan, in cui viene coinvolta la stessa Katie. Nel frattempo, Mazza Chiodata non vuole accettare il destino di Kelsea e vuole a tutti i costi liberarla. Intanto a Demesne, capitale del Mortmesne, la giovane stringe un legame particolare con la Regina Rossa, il cui regno è minacciato all’interno da una rivolta guidata da Levieux e all’esterno dall’avanzata dell’Essere Oscuro, Row Finn, libero dalla prigionia e intenzionato a uccidere la Regina Rossa la quale, rimasta ormai isolata, potrà contare solo su Kelsea e il potere dei suoi zaffiri…
Dopo The queen of the Tearling e The invasion of the Tearling, con The fate of the Tearling si conclude la trilogia high fantasy della scrittrice statunitense Erika Johansen, che vede protagonista la giovane regina Kelsea Glynn. Un romanzo complesso in cui le microtrame s’intrecciano, sospese tra un passato che prende la forma della visione e che illustra la nascita del regno del Tearling, e un presente in cui tutte le tessere del mosaico narrativo trovano la loro collocazione. Attraverso una scrittura condita da avventura, magia, sogno, Erika Johansen costruisce un vero e proprio universo distopico, allegorico a volte, in cui a fronteggiarsi sono due modi opposti di intendere la società, incarnati dall’afflato di giustizia di William Tear e dalla visione di Row Finn, fautore di un mondo in cui a dominare siano gli scaltri. Due mondi manichei che si scontrano in un presente in cui lo stesso Finn si è trasformato in una creatura malvagia carica d’odio e desiderosa di vendetta, che ha costruito un suo personalissimo esercito per uccidere la Regina Rossa. Così accade ciò che non ci si aspetta: il male (la Regina Rossa) e il bene (Kelsea) si uniscono, si scoprono alleati per sconfiggere un male oscuro, che fagocita tutto e tutti. La scrittura della Johansen è veloce, coinvolgente, e alterna sapientemente necessari spazi descrittivi a momenti narrativi in cui i personaggi, tutti ben costruiti e caratterizzati, vivono sulla pagina, raccontati attraverso le loro azioni e i loro pensieri. The fate of the Tearling, dunque, con i suoi continui colpi di scena, si rivela il degno capitolo di una saga epic fantasy originale, che trova la sua forza nell’essere mai banale e scontata. Senza trascurare una forma editoriale curatissima, completata dalle illustrazioni di Viola Coldagelli e da un’impaginazione che ricorda i libri antichi.