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Fidati di me

Nella sonnacchiosa cittadina statunitense di Hope, la diciassettenne Trinity non vede l’ora che finisca la torrida estate per scappare dalla noia mortale che la affligge e iscriversi al college a Little Rock o (ancora meglio) in qualche città della costa per studiare giornalismo. Trinity, infatti, non riesce proprio a immaginare di trascorrere tutta la sua vita a Hope, sposarsi con Jason, il primo ragazzo conosciuto a scuola, e passare il resto dei suoi anni ad accudire i bambini e sfornare pagnotte di mais e torte di mele, come sognano tante sue coetanee e come ha fatto sua mamma. I suoi coetanei - tra cui anche il suo ex ragazzo Jason -, invece, vogliono trovare un lavoro e comprarsi presto una casa per rimanere a Hope a occuparsi per il resto degli anni di trebbiatrici. Ma Trinity è diversa e crede che probabilmente non sia stata presa in giro dai suoi coetanei per questa sua stranezza e per il suo hobby dei libri solo perché suo papà è lo sceriffo della città. Solo Grace la può capire: perché anche la sua migliore amica, con un talento straordinario nel suonare il pianoforte, lascerà presto Hope per trasferirsi addirittura nella Grande Mela, dal momento che è stata ammessa all’American Musical and Dramatic Academy. Eppure, nella tranquilla e monotona cittadina, l’assassinio di Grace, trovata morta a un giorno e mezzo dalla sua scomparsa, con le mani mozzate in mezzo al bosco dove andava a correre, sconvolgerà non solo la vita di Trinity, ma di tutti gli abitanti, che ora si aggirano impauriti che il male, che finora non li aveva mai nemmeno lontanamente minacciati, possa nuovamente colpirli con questa ferocia…

Con una scrittura sciolta, la Camerini affronta tutte le emozioni e le ansie dell’adolescenza, i primi amori, il non sentirsi capiti da nessuno eccetto che dalla migliore amica. D’altronde è tipico del periodo adolescenziale cominciare a ritagliarsi un proprio ruolo nel mondo e uscire dalla campana di vetro dove la nostra famiglia ci ha tenuto per proteggerci dai pericoli del mondo. È nell’adolescenza, infatti che si costruiscono i rapporti più intimi con le persone che non fanno parte del nostro nucleo famigliare e che diventano di vitale importanza proprio perché tra coetanei ci si intende e ci si capisce, al contrario invece di quanto avviene a quell’età a casa con i propri genitori. Eppure, come tutti i rapporti d’amicizia, anche quello tra Trinity e Grace lascia pian piano trapelare delle ombre, dovute a gelosie e invidie vagamente nascoste. E come tutte le relazioni tra i propri coetanei, anche l’amicizia tra Grace e Trinity soffre un po’ della competizione: chi sarà la più talentuosa delle due che riuscirà a fuggire da Hope per prima per realizzare i propri sogni? Dopo la morte della sua migliore amica, però Trinity sente che non può andare via e darsi pace finché non avrà scoperto chi ha ammazzato così brutalmente Grace, anche se questo significa mettere a repentaglio la sua vita stessa, anche se viene attanagliata dai dubbi quando si accorge di essere ben poco utile alle indagini e arriva a chiedersi fino a che punto conosceva davvero la sua più intima amica. Un brivido continuo avvolge la lettura scorrevole delle pagine man mano che Trinity si avvicina pericolosamente alla verità e si è invogliati a proseguire perché la Camerini dissemina ad ogni fine capitolo sempre qualche nuovo elemento da scoprire che non ci fa mollare la presa, nonostante il terrore di quello che potremmo scovare e di quello che si cela nel bosco, metafora del buio e dell’abisso in cui può sprofondare la mente umana. Mentre insieme a Trinity ci si domanda se tra Jason, Roger, Zack e soprattutto l’enigmatico Julian ci sia l’assassino, l’utilizzo certamente non banale della prima persona si fa sempre più straniante e la Camerini ci coinvolge fino alla fine nella ricerca della verità, invitandoci a tirare le nostre conclusioni.