
All’inizio pensa sia un errore. Non riceve molta posta, solo qualche oggetto che ordina via Internet, quando non lo trova nei negozi del paese. E poi, c’è un francobollo francese. Eppure il nome è il suo, manca il mittente, ma la busta è indirizzata a lei. All’interno, una breve lettera ed una polaroid. La lettera la informa che la casa di Coulard è ormai vuota da molto tempo. La pittura esterna si sta scrostando, nuoce all’immagine del piccolo paesino turistico una casa allo sfacelo. Le si chiede se ha intenzione di venderla, affittarla oppure quanto meno ristrutturarla. La polaroid mostra la casa: bianca, con il tetto rosso ed un melo davanti. Juno non capisce esattamente il senso di quella lettera, non conosce nemmeno Coulard, non sa dove sia, ma subito ha la chiara percezione di essere venuta a conoscenza di qualcosa a lei tenuto fino ad ora nascosto; sente che alcuni pezzi della sua vita, sconnessi e confusi, forse potrebbero con questa nuova scoperta trovare un giusto incastro. Ovviamente, non c’è tempo da perdere: cerca in Google la casa, ne studia l'indirizzo, ne segna il percorso - dalla Germania alla Francia - sull’atlante. Prima però, Juno si reca da sua madre, per cercare qualche spiegazione, per trovare almeno un indizio dal quale partire. Ma la madre è reticente, dice di non saperne nulla anche se pochi giorni dopo, con modi spicci e senza dire altro, le consegna un mazzo di chiavi...