Salta al contenuto principale

Firestarter - L’incendiaria

Firestarter. L'incendiaria

New York, Terza Strada, fine anni Settanta. Un uomo alto, con una giacca di velluto a coste, trascina per mano una bambina di circa sette anni. L’uomo si guarda nervosamente alle spalle, sa di essere inseguito da una automobile verde, che per fortuna però è bloccata nel traffico di Manhattan. La bambina è stremata, vuole essere presa in braccio e l’uomo lo fa, consapevole che potrà reggere il peso per poco: anche lui è stanchissimo, disperato, con pochi dollari in tasca. Ha trentaquattro anni, si chiama Andrew McGee e fino a un anno prima era insegnante di Inglese allo State College di Harrison, in Ohio. Ma questo era prima che gli uomini della Bottega li trovassero. Prima che torturassero e uccidessero la bellissima moglie di Andy, Vicky. Prima che iniziassero a braccare lui e sua figlia senza pietà. Vede un taxi libero, riesce a precipitarsi dentro. Chiede al tassista di portarli all’aeroporto La Guardia, poi ci ripensa e chiede di portarli ad Albany, ma ai tassisti newyorchesi è vietato uscire dal distretto, non si può. È allora che Andy decide di usare il suo potere. Del resto deve farlo per forza, non ha scelta anche se sa che questo lo ridurrà in condizioni fisiche pietose. Mostra un biglietto da 1 dollaro al tassista e con la Spinta lo convince che si tratti di 500 dollari, così l’uomo acconsente a portarli ad Albany. Svuotato di ogni energia, si accascia sul sedile posteriore accanto alla figlia Charlie che già dorme. Ripensa a come tutto è cominciato, nel 1969. Andy e Vicky allora erano studenti al college e avevano partecipato – per un compenso di 200 dollari – ad un esperimento su una nuova sostanza allucinogena, denominata Lot Six, condotto in collaborazione con l’intelligence statunitense. Ma non la CIA, né la DIA, né la NSA: una organizzazione segreta conosciuta come la Bottega. Ai dodici studenti-cavia erano state fatte altrettante iniezioni: sei contenevano Lot Six, sei semplice acqua distillata. Probabilmente nemmeno il professor Wanless si aspettava i drammatici effetti della nuova sostanza…

Stephen King per il suo ottavo romanzo, datato 1980, sceglie un’idea di partenza che starebbe bene in un fumetto sceneggiato dallo Stan Lee dei tempi belli: un esperimento universitario condotto da un “mad scientist” con tutti i crismi che causa lo sviluppo di superpoteri in alcune cavie (superpoteri ereditati e amplificati dalla prole, come in Franklin Benjamin Richards – il figlio di Reed Richards e Susan Storm –, perdiana!) e un’organizzazione governativa segreta disposta a tutto per poter sfruttare quei superpoteri per scopi militari o di intelligence (ma comunque poco limpidi). Da qui parte un romanzo on the road, una fuga in cui i protagonisti sono costantemente con il fiato in gola: non altrettanto può dirsi per i lettori, una volta capito il meccanismo narrativo. La trama è interessante ma un po’ troppo esilina, già dopo poche pagine si sa già tutto quel che c’è da sapere e il resto è action. Non stupisce che la storia funzioni meglio sul grande e piccolo schermo: già nel 1984 Mark L. Lester ne ha tratto un film di grande successo (uscito in Italia con il titolo Fenomeni paranormali incontrollabili ) con Drew Barrymore nel ruolo di Charlie, David Keith, George C. Scott, Heather Locklear e Martin Sheen. Del 2002 è il sequel – in forma di miniserie tv – con Marguerite Moreau nel ruolo di una Charlie adolescente e uno spietato Malcolm McDowell che le dà la caccia. Nel 2022 altro reboot diretto da Keith Thomas e interpretato da Zac Efron, Ryan Kiera Armstrong, Sydney Lemmon, Kurtwood Smith, John Beasley, Michael Greyeyes e Gloria Reuben.