
Era il tempo in cui si scriveva usando la mitica Lettera 32. Chi è cresciuto nell’epoca pre-digitale si trova perciò di fronte a un cambiamento tumultuoso. Ci si interroga allora sulla propria identità, perché si vive uno sconvolgimento epocale… Così la famiglia Cirri: arroccata al focolare domestico fino a quando anche in campagna non arriva l’asfalto. Cambia così l’entroterra toscano e la famiglia si dissolve. Le comunicazioni e gli spostamenti, infatti, sono più rapidi. E allora avviene una diaspora verso gli angoli più remoti della terra... In fuga è chi tenta di sottrarsi alle angustie familiari dileguandosi con una compagna d’avventure… Spiazzante ancora di più è la vicenda di un ignoto personaggio: per un errore anagrafico la percezione del tempo sfasa per lui di cinque anni… La temporalità sconnessa connota la storia di una bambina affetta da disturbi nervosi… Vive sfasata rispetto alla realtà anche il personaggio passato dalla tempesta successiva agli anni Ottanta. Ad accelerare i mutamenti è poi l’arrivo della pandemia… E c’è chi si ostina a rigettare la logica del mutamento. Sfila poi una galleria degli orrori dati in pasto dalla cronaca. Unico risultato è la crescente e sterile ostilità verso l’altro…
Il mondo ha preso una direzione imprevista, inquietante, spiazzante. Che disorienta chi è nato nel secolo scorso e vive in una posizione in bilico tra il passato analogico e il presente digitale. E la si vive, questa condizione, con uno strisciante senso di disagio. Il filo rosso che lega i 13 racconti firmati da altrettanti autori è proprio questo: un senso di spaesamento, in cui si annida sovente una malcelata nostalgia per il tempo che fu, di fronte al montare inarrestabile di una civiltà iper-tecnologizzata. Disumanizzante e alienate. Una fabbrica di mostruosità, caratterizzata da una accelerazione isterica che tutto bruci a dissolve nell’arco di un brevissimo lasso di tempo. Lo smottamento generale traspare così sia quando si parla delle torbide produzioni televisive, come anche delle manie e dei tic quotidiani, che si infittiscono freneticamente, alimentati come sono dallo sfarinamento di tutti i codici e di tutte le entità. Dalla solida pagina di carta, che resiste nel tempo, al virtuale testo, in cui le mutazioni svaniscono. Così arriva il tempo della crisi di identità, della pulsione alla dissoluzione totale. E così di seguito per i compagni di strada e i viaggiatori metafisici lungo i sentieri di una modernità senz’anima.