
Riposti i suoi sogni da avvocato e la sua laurea in un cassetto, il giovane Quinto Baldini decide di prendersi una rivincita dalla vita e scompare dal microcosmo borghese e provinciale di Borgomarina, dove nasce, per tentare la fortuna in Africa. Torna 10 anni dopo, ricco e “alla guida di una decappottabile americana lunga come un autobus”, sposa la figlia dell’unico avvocato del paese (che a suo tempo non lo aveva accolto nel suo studio come praticante), ha due figlie, Ada e Novella, e si avvia a diventare davvero “l’uomo più ricco della Riviera”. Ma la fortuna è dannatamente volubile. Quinto nel giro di pochi anni perde tutto: nel suo continuo andare e venire dall’Africa, tra amanti e affari sporchi, mina anche la solidità familiare. Quando, a 60 anni e con un proiettile nello stomaco, Quinto l’Africano decide di tornare a Borgomarina si chiede se la sua vita non sia davvero finita qui, se, come le bestie della savana, sentendo vicina la morte, sta tornando al luogo della sua origine. Ma la vita, sullo sfondo di una riviera invernale e piovosa, ha ancora qualche sorpresa per lui: l’amore incontenibile di una figlia, una giovane spogliarellista russa che come una gatta scalda un po’ il suo cuore irrigidito e un ricatto che viene dal passato...
Una narrazione lucida e precisa, quella di Franceschini, in cui pochi ragionamenti, brevi e puntuali, non intralciano e anzi sorreggono, come una impalcatura invisibile, il divenire di una trama che a circa metà libro lascia spazio ai colpi di scena e va a sfiorare gli argini del giallo.