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Garzaia della Roggia Torbida

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Manlio Rune è un investigatore privato specializzato in perizie per le assicurazioni. Solitario e un po’ burbero, Rune, mentre sta recandosi per un sopralluogo presso un capannone distrutto da un incendio, nota un folto stormo di uccelli eccitati e inquieti che svolazza tra gli alberi di una zona paludosa, la Garzaia della Roggia Torbida. Incuriosito, si avvicina e scopre il cadavere di una ragazza sul quale i voraci becchi dei volatili si sono accaniti. Rune, che avrebbe terminato la sua indagine sull’incendio che gli appare evidentemente doloso tanto da poter chiudere in fretta la relativa pratica, non riesce a staccarsi dall’immagine di quella fanciulla uccisa e a non pensare al suo tragico destino. Comincia perciò ad indagare sulla sua morte, dapprima a titolo personale e poi in collaborazione con la polizia. L’indagine lo conduce a una casa di accoglienza per ragazze e giovani donne in difficoltà e all’officina meccanica che le sorge proprio di fronte. Da quest’ultima qualcuno, forse morbosamente, osserva le ragazze. L’investigatore rivolge l’attenzione anche ai luoghi di divertimento del paese, locali che si rivelano subito sedi di traffici equivoci e al limite della legalità. Manlio Rune dovrebbe tornare al suo ufficio, dove numerose pratiche lo attendono, tuttavia non riesce a staccarsi dal piccolo paese di Bressana Bottarone, paradigma di una provincia solo in apparenza tranquilla. E infatti gli omicidi su cui indagare divengono presto tre, due nel presente e uno che arriva dal passato…

Garzaia della Roggia Torbida è un giallo che prende il suo esordio da una tragica vicenda apparentemente solo privata: la morte di una ragazza non ancora maggiorenne, coinvolta, forse, nel mondo della prostituzione. Ma poi l’orizzonte si allarga, si evolve, si arricchisce di tematiche complesse, come il traffico di rifiuti speciali e l’inquinamento da materiale radioattivo. Temi molto attuali, affrontati dall’autore con precisione di dettagli anche tratti dalla realtà, come quando Gavazzeni elenca le navi, fatiscenti carrette del mare cariche di fusti radioattivi, affondate dolosamente nel nostro Tirreno: “un danno ambientale incalcolabile”. Qui, nel romanzo, le navi, i camion e i furgoni carichi di rifuti speciali e di materiali radioattivi sembrano potersi spostare indisturbati dalla provincia pavese fino alla coste africane. Ma il rovinoso traffico è destinato a soccombere al genio investigativo di Manlio Rune, come in ogni giallo che si rispetti. Fosse così facile debellare queste piaghe nella realtà! Ezio Gavazzeni, milanese, ha una lunga esperienza professionale nel mondo dell’editoria. Ha pubblicato diverse guide di viaggio per Mondadori e alcuni romanzi di discreto successo. Questo fortunato e coinvolgente noir è stato finalista al premio Alberto Tedeschi nel 2017.