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Gatto a distanza

Gatto a distanza
Un giorno molto sfortunato, diretto verso la sua nuova vita di città in compagnia dei fratellini, il povero Micio cade da un furgone in mezzo a una strada tutta paurosa e deserta. Solo e spaventatissimo Micio va alla ricerca disperata di un rifugio e arrampicandosi su una pila di tronchi trova un rassicurante nascondiglio fra le lamiere di un tetto. Peccato però che la mattina seguente il fascio di legna sia stato tolto e che Micio non riesca a saltare dal tetto: perché, assurdo ma vero, Micio è un gatto, l’unico gatto come pensa lui, con le vertigini! Una fantastica squadra di piccioni soccorritori arriva in aiuto con attentissime sentinelle a guardia di eventuali avvicinamenti umani per favorire così i suoi tentativi di balzi a terra. Ma l’Operazione gatto messa in piedi dai suoi vicini di tetto purtroppo non basta a tranquillizzarlo. Rimasto sul tetto, Micio si rassegna alla sua nuova casa e a quella brutta paura che lo tiene prigioniero nel suo rifugio. I giorni passano e, stremato dalla fame, trova unico conforto nell’amicizia di un piccione burbero e generoso che tra un consiglio e l’altro lo sostiene con qualche galletta rubata alla ciotola di un cane nei dintorni. Finché un bel giorno invitanti bocconcini di cibo iniziano a piovere dal cielo e Micio, superati i comprensibili sospetti, si gode rilassato la gioia di quei prelibati pranzetti, pur di dubbia provenienza. Pian piano la paura svanisce e il cucciolo in forze inizia a guardare al mondo, incuriosito dallo strano umano capace di queste azioni insolite e forse anche un po’ generose. Due testoline con le trecce chiuse dietro a un balcone che da giorni siedono a guardarlo gli sembrano proprio le tipe capaci di un gesto tanto di cuore. Inizia così l’amicizia a distanza tra Micio e le bimbe, fatta di sguardi muti e di lunghe attese quotidiane...
Brutta bestia la Paura, che senza distinzione intrappola in un triste isolamento proprio tutti, mici così come bambine, bloccando una naturale evoluzione verso abilità ed esperienze nuove, necessari e fortificanti allenamenti di crescita. Perdita e solitudine curate da amore e amicizia sono poi gli altri ingredienti di questo tenero racconto, che parla anche di grandi incontri, incontri d’animo fra amiche, fra cuccioli e bambine, tra animali di specie diverse… ma anche incontri con se stessi, dopo che si è riusciti a superare quelle paure che ci separano da una parte di noi. Il vuoto lasciato dal papà prematuramente scomparso nell’animo della piccola Martina si riflette e dialoga (nella maniera in cui solo i bimbi riescono a fare) con il dolore del povero micetto al centro di tante disavventure dopo la perdita, simile e parallela, della mamma e di ogni cosa vissuta fino ad allora. E ancora coraggio e amicizia, che si alimentano vicendevolmente e insegnano una nuove consapevolezza, aprendo le porte a tanti traguardi sconosciuti e, soprattutto, alla fondamentale fiducia in se stessi. Vincitore del premio letterario Il battello a vapore 2012, questo è il primo racconto dell’esordiente Grazia Ciavatta, giovane agente municipale abruzzese con l’estro della scrittura di libri per ragazzi. Corredano il testo, con discrezione, i piacevoli schizzi in bianco e nero di Donata Pizzato.