
Tuffy è un gatto indipendente e ipercritico. Una mattina, mentre se ne sta sdraiato sulla grondaia del garage facendo la posta al merlo bisbetico della siepe di fronte, si apre improvvisamente la finestra del bagno di casa ed Ellie, la sua piccola padrona, strilla con tutta la voce che ha: “No, Tuffy, non ti azzardare!”. L'imperativo fa fuggire il merlo e provoca l'irritazione del gatto. Ellie cerca di placarlo con mille moine, ma, riflette Tuffy, “perché avere un gatto quando in realtà si vuole qualcosa di morbido e di sdolcinato che non ha una vita propria? Perché non tenere semplicemente un cuscino come animale da compagnia?”. Tuffy non sa, però, che c'è già qualcosa in agguato capace di minare perfino il suo desiderio di indipendenza, ed è l'amore.