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Gelosia

Gelosia

È fine ottobre. Antonio Gargiulo arriva in ufficio verso le sei: deve scrivere una relazione, poi deve rispondere alla posta, pianificare, regolare, disdire, gigioneggiare con la stagista. L’ennesima giornata infinita, insomma. Apre la finestra e si sofferma a fissare Milano nel momento in cui sta per mettersi in movimento: a quell’ora la città pare un oceano e tutto sembra a portata di mano. Poco prima delle nove, quando l’ufficio sta per popolarsi, riceve una telefonata che lo lascia scosso. Si tratta di Sonia: la sua voce è tranquilla, come se nulla fosse accaduto, come se lei non lo avesse lasciato – due anni prima – per seguire quel viscido, quell’idiota. No, Sonia pare davvero serena, anzi gli chiede di incontrarsi, perché ha qualcosa di bello da dirgli. Ovviamente Antonio rifiuta, anzi decide di andare a Desenzano, a casa, per trascorrere una serata con la moglie Bettina e la figlia Maya, contravvenendo alle sue solite abitudini, secondo le quali torna a casa il venerdì sera e rientra a Milano il lunedì all’alba. Il lunedì seguente, alle otto di sera, mentre Antonio si sta attardando in un’enoteca con Caterina, la stagista ventitreenne con cui ha un affaire, Sonia chiama nuovamente e lo invita a casa sua. Antonio tergiversa, ma alla fine cede ed arriva davanti a casa di lei, in via Lazzaro Palazzi, con sei minuti di anticipo. Una casa di quattro piani, l’intonaco conservato abbastanza bene, scritte e tag che imbrattano la facciata del palazzo, le serrande dei negozi ed i cartelli stradali circostanti. Sonia lo attende sul pianerottolo, poi lo conduce in casa, una casa dove apparentemente non ci sono tracce di presenza maschile. Ma Antonio è di nuovo devastato dalla gelosia, si sente come un tossico che, dopo aver creduto di essersi finalmente ripulito, ricade nella solita dipendenza, più disperato che mai. Ma perché poi ha voluto rivederlo dopo tutto questo tempo? E quale sarà la cosa importante che lei gli deve dire?…

Lui, lei, l’altro/a: i tre ingredienti base dai quali scaturisce ogni gelosia. E la gelosia è un sentimento pericoloso, capace di condurre ad insospettate bassezze e di mettere a nudo lati del carattere altrimenti difficilmente individuabili. I tre protagonisti di questo crudo romanzo, che inizia dalla fine e dall’incontro chiarificatore tra il marito fedifrago e l’ex amante, per poi riavvolgersi e ripercorrere l’intera vicenda a partire dal suo nascere, sono figure che paiono solide ma che, ad un’analisi più approfondita, rivelano tutta la loro fragilità: Antonio, meridionale un po’ troppo ottimista ed un po’ troppo piacione, un uomo incapace di amare, logorato dalla paura di invecchiare e centrato solo su se stesso; Bettina, fin troppo guardinga, lacerata dalla mancata maternità e dalla sua storia di abbandono; Sonia, logorata da eventi passati e da sensi di colpa, e protetta da se stessa e dagli altri grazie ad una sorta di corazza punitiva. Tre vittime, quindi, ma tre carnefici allo stesso tempo. In una continua alternanza di punti di vista e di prospettive, vengono a poco a poco messi a nudo gli angoli più nascosti dell’animo dei tre personaggi, tra sospetti, inquietudini, cattiverie, vendette e ripicche. Tra verità taciute ed omissioni rivelate si assiste al duro conflitto tra razionalità e ragioni del cuore. A fare da sfondo alla commedia un po’ comica ed un po’ tragica di questo improbabile terzetto l’Italia dei nostri giorni, tormentata da mille eventi tragici e dilaniata da una profonda crisi economica; l’Italia in cui apparire è ben più importante che essere; l’Italia con le sue vulnerabilità e le sue incertezze. Con uno stile estremamente elegante ma senza fronzoli, con un’attenzione quasi chirurgica per i dettagli, con un’analisi approfondita dei personaggi per evidenziarne le mille sfaccettature psicologiche, Camilla Baresani offre al lettore un affresco umano interessante, una storia senza sconti, complessa, coinvolgente e profonda, con un finale inatteso ed estremamente amaro, privo di qualsiasi gradevolezza.