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Gesù lava più bianco

Gesù lava più bianco
Grazie alle misteriose e al tempo stesso  eloquenti dimissioni di Papa Ratzinger e al nuovo strabiliante pontificato pop(olare) di Papa Francesco, la Chiesa ha vissuto uno dei suoi periodi di maggior visibilità mediatica, assicurandosi uno straordinario ritorno di immagine che, potremmo dire, ha fatto invidia agli agenti e ai manager delle più famose pop star del mondo. Sin dalla sua prima apparizione, Papa Francesco è  diventato un’icona, un instant cult capace di attirare le simpatie di tutti, inclusi gli atei e  i più convinti anticlericali. Una bella faccia sorridente, un linguaggio semplice e spiritoso, azioni sorprendenti che lo avvicinano al popolo: le famose telefonate alla gente comune, le lettere e, soprattutto, la spettacolare distribuzione delle ventimila confezioni di misericordina durante l’Angelus, ossia quel “medicinale” (con tanto di bugiardino) che “fa bene al cuore”. L’effetto sorpresa, degno appunto di una pop star, ha restituito del Papa un’immagine giocosa e divertente, capace (letteralmente) di “bucare lo schermo”. Un’operazione di marketing senza precedenti, dunque, che ha reso il viso di Bergoglio uno dei più conosciuti e amati al mondo. Viene da pensare che, se fosse ancora vivo, Andy Warhol ne farebbe una serie infinita di serigrafie colorate, e quel sorriso beffardo e ironico che mescola incredibilmente la sagacia meditabonda di Karol Wojtyla e la bontà familiare di Giovanni XXIII, (non a caso entrambi canonizzati da poco) potrebbe persino  scalzare il sorriso ammaliante di Marilyn, l’icona della sua arte…
Alla luce di tale prodotto spirituale–commerciale, il libro di Bruno Ballardini, riproposto ora da Minimum Fax a dieci anni dalla prima edizione in una versione ampliata e aggiornata, sembra davvero un libro profetico. Già nel 2000, infatti, Ballardini aveva sapientemente  inquadrato la Chiesa come il prototipo dell’azienda moderna, attribuendole proprio l’invenzione delle strategie di mercato che, a partire dal grande talento comunicativo (manageriale) di Cristo, hanno reso il culto cristiano il più “onnisciente e omnipervasivo” di tutti. Con grande competenza e con un linguaggio tecnico e preciso ma anche accessibile al pubblico più inesperto, Ballardini attribuisce alla Chiesa l’invenzione del marketing moderno, soffermandosi sui concetti di “location”, “benchmarketing”, “media planning”, scelta di musiche “persuasive” eccetera. Il libro dimostra  che i nostri esperti moderni non hanno inventato nulla di nuovo e, allo stesso tempo, fornisce una convincente interpretazione della chiesa, riscrivendone la storia in modo neutro, scientifico e mai banale o banalmente fazioso.