
Un uomo appena arrivato dai tropici in una terra sconosciuta e avvolta in una morsa di ghiaccio che sembra travolgere ogni cosa, forse dovuta a qualche sconvolgimento climatico o a una strana catastrofe nucleare, affronta un pericoloso viaggio in macchina per seguire le tracce di una ragazza di cui si era infatuato tanti anni prima. Una ragazza fragile, schiacciata da giovane da una madre sadica, dalla quale non è mai riuscita ad emanciparsi e che ha plasmato in modo profondo la sua personalità, facendone una vittima predestinata di fronte alla violenza del mondo e ai soprusi degli uomini. Una ragazza fragile come un cristallo e dagli stupendi capelli bianchi, “lucenti come il chiarore lunare, dal vitreo splendore di una luna veneziana”. In qualche modo l’uomo riesce a raggiungere la casa dove la ragazza vive insieme al marito, un pittore dilettante dal carattere rozzo e brutale. La breve visita ravviva nell’uomo la misteriosa attrazione nei confronti della ragazza, che si farà ancora più bruciante quando gli verrà comunicata la notizia che la donna è scappata, probabilmente per fuggire all’estero. Conoscendo la condizione di sottomissione della ragazza e la sua totale mancanza di indipendenza, l’uomo è dapprima diffidente e teme che il marito l’abbia uccisa, ma poi decide di mettersi alla sua ricerca. Nel frattempo, la situazione è in continuo peggioramento: l’avanzare della marea di ghiaccio è sempre più minaccioso, circolano le voci più disparate che parlano del possibile attacco da parte di potenze straniere, altri sostengono che si stiano producendo alterazioni ai poli in grado di privare del tutto la terra di calore. Nella confusione generale, l’uomo intravede la sagoma della ragazza sul ponte di una nave che sta salpando e decide di imbarcarsi a sua volta per proseguire il suo febbrile inseguimento…
Ghiaccio è il romanzo più noto di Helen Emily Woods, scrittrice inglese nata a Cannes nel 1901 e morta a Londra all’età di 67 anni. La vita della Woods fu caratterizzata da una serie di eventi tragici: un’infanzia infelice, due matrimoni falliti, diversi tentativi di suicidio, una precoce dipendenza dall’eroina. Una instabilità che si riflette anche, a diversi livelli, nella sua carriera da scrittrice, che ha conosciuto due fasi ben distinte. I primi libri vennero infatti pubblicati sotto il nome di Helen Ferguson, prendendo il cognome del primo marito dal quale aveva nel frattempo già divorziato. Fu solo a partire dal 1940 che la Woods adottò il nome della protagonista di un paio di suoi precedenti romanzi, cambiando al contempo colore di capelli e stile letterario per trasformarsi in Anne Kavan. Da quel momento in poi, la sua prosa assumerà un carattere sempre più sperimentale che ritroviamo appeno in questo libro. Classificato come romanzo di fantascienza a causa del tono distopico e post-apocalittico che fa da sfondo alla narrazione, Ghiaccio è in effetti difficilmente inquadrabile all’interno dei canonici schemi di genere. La narrazione è imperniata sulle figure di tre enigmatici personaggi (l’uomo, la ragazza e il marito che poi si trasforma in governatore-carceriere) che non hanno nome e che si muovono in una sorta di eterno presente cristallizzato nella ripetizione ossessiva dello stesso tema e nell’alternarsi, quasi senza soluzione di continuità, di scene che sembrano costantemente sospese tra sogno e realtà. Nel complesso, non è una lettura facile e probabilmente alcuni appassionati di fantascienza potrebbero trovarsi a disagio davanti ad una narrazione così poco convenzionale, ma è indubbio che dalla lettura di queste pagine promani una sorta di fascino misterioso che presenta più di un motivo di interesse.