
Nel maggio 1952 a Berlino sembrano lontani i giorni della ricostruzione, con i Magazzini Thalheim che finalmente funzionano a pieno ritmo, offrendo le nuove mode del momento a tutte le signore della città. Silvie non può non notare come tutto abbia preso una piega felice per la sua famiglia, da quando anche il suo gemello Oskar è tornato dalla prigionia in Russia, devastato nell’anima, ma pur sempre vivo. E così mentre si reca dalla sorella Rike, incinta di qualche mese e prossima al matrimonio con Sandro, un commerciante di stoffe italiano; Silvie pensa a sé, a quello che vorrebbe il futuro le riservasse: da sempre ambiziosa, ha un progetto per la sua carriera radiofonica, un nuovo programma di interviste a personaggi famosi e non solo che sappiano ispirare e abbiano una storia che valga la pena ascoltare. Silvie però sa che al fondo di ogni desiderio si nasconde da sempre la sua paura di rimanere sola, senza un figlio, senza un marito, senza una casa, e la sua ostinazione ad incappare sempre in uomini e relazioni sbagliate. È per questo che, quando al matrimonio di Rike incontra Wanja Krahl, un attore più giovane di lei, sfrontato e sicuro di sé, Silvie sente un brivido di piacere e di terrore al tempo stesso all’idea che possa essere l’ennesimo buco nell’acqua quando ormai potrebbe essere tardi per lei che ha già quasi trent’anni. Mentre il suo programma radiofonico, Voci dal mondo, riscuote un grande successo e si lascia andare alla passione che nutre per Wanja, Silvie deve destreggiarsi tra le varie dinamiche familiari sempre più tese che vedono la sorellastra Flori crescere e scontrarsi con i genitori e Oskar entrare in tensione con Rike per la gestione dei Magazzini…
Brigitte Riebe torna a raccontare le vicende della famiglia Thalheim nel secondo romanzo di questa saga, privilegiando questa volta il punto di vista di Silvie. Nella Berlino degli anni Cinquanta il muro ancora non esiste, ma la città e la Germania tutta appaiono già profondamente divise, e la scrittrice riesce a rendere bene il clima di pericolo, di aspettative e anche di delusione che, finita la guerra sanguinosa, ha animato i tedeschi. La politica rimane comunque marginale nel racconto – per quanto trapeli dalle esperienze dei singoli personaggi -, che invece si concentra sulle dinamiche familiari dei protagonisti, complesse e ricche di sfaccettature. Più di tutti Silvie incarna i tempi che cambiano: il suo lavoro radiofonico la costringe a mantenere sempre uno sguardo aperto sul mondo e sul nuovo; il suo spirito d’indipendenza dai ruoli precostituiti - in famiglia e in amore - è per lei linfa vitale, ma al tempo stesso fonte di preoccupazione; il suo cuore indomito le consente di vivere appieno ogni istante di vita, compresi i più terribili. Emerge la figura di una donna complessa, moderna, alla ricerca costante di sé, scevra da condizionamenti dogmatici. Accanto a lei ruotano personaggi più o meno stereotipati: dal gemello Oskar, vittima dell’atroce esperienza di soldato prima e di prigioniero di guerra poi, alla sorellastra Flori, ribelle e scapestrata; e ancora l’amica Miri con i suoi sogni d’amore e la sua innata bravura come sarta, e gli uomini di cui Silvie si innamora, così diversi tra loro, eppure così capaci di farle perdere la testa.