
Per Nefeli il passaggio alla prima superiore ha un solo significato: trasferimento nell’edificio di fronte. Quarantacinque passi che separano le scuole medie dalle superiori. Quarantacinque passi che la dividono ufficialmente dalle sofferenze dell’adolescenza. Non che Nefeli abbia davvero bisogno dell’adolescenza, per soffrire. Dall’abbandono di suo padre Luis allo stakanovismo di sua madre Lina, passando per i trasferimenti continui e le scuole sempre nuove, di sofferenze ne ha già passate parecchie. Per fortuna Lina dice che quel trasferimento probabilmente sarà l’ultimo e di sicuro il liceo lo finirà in città. Lì sono arrivate il Natale passato, quando le comitive a scuola erano già formate e non più disponibili per una ragazza taciturna e chiusa in se stessa come lei. Solo due ragazzi non esattamente popolari avevano mostrato interesse nei suoi confronti infrangendo la regola dell’isolamento dell’elemento estraneo: Ionas, ragazzo autistico che raramente sceglie qualcuno con cui scambiare due parole, e Adela, uno spirito libero che preferisce trascorrere il suo tempo a disegnare graffiti che ad accettare complimenti dai maschietti che le ronzano attorno. Probabilmente era stata proprio la non-popolarità dei due ad averla inclusa nella loro bizzarra combriccola. In fondo anche lei è bizzarra come loro…
Pubblicazione sostenuta dal Ministero Ellenico della Cultura e dello Sport nonché dalla Fondazione Ellenica per la Cultura nell’ambito del programma GreekLit, Gli Accartocciati di Thodoris Koukias porta avanti due storia separate su diversità, inclusione e accettazione: la storia di Nefeli e della sua amicizia con Ionas e Adela, e la storia di Tabula Rasa, un semplice foglio A4 presente in un ufficio, stufo di essere materiale da consumo che lotta ogni giorno per non essere utilizzato, consumato, buttato via. Il parallelismo tra le due vicende è sin da subito evidente. l’ambiente scolastico delle superiori, con tutte le difficoltà del caso, le divisioni in gruppi e l’organizzazione elitaria viene trasposto all’interno dell’ufficio dove anche l’organizzazione in gruppi delle risme di carta pare escludere Tabula Rasa, l’unico foglio A4 che non vuole abbandonarsi al destino e per questo bullizzato. Anche Nefeli, che durante le medie non è mai stata ridicolizzata dai suoi compagni si ritrova ad affontare adesso un’ambiente del tutto nuovo, una giungla dove la regola d’oro dell’indifferenza non funziona più, con tutte le difficoltà che ne seguono. Il personaggio di Nefeli è in questo esemplare e di facile immedesimazione al contrario del personaggio di Ionas, che presenta invece numerose problematiche relative non tanto alla caratterizzazione in sé quanto piuttosto alle modalità secondo cui viene trattato l’argomento autismo, in maniera patologizzante, stereotipata e abilista, come se nel parlare di adolescenza esistessero due pesi e due misure.