
Piccola, intima, delicata è questa raccolta di lettere sapientemente accostate da Davide Bregola, lettere che un Antoine de Saint-Exupéry prima bambino poi adolescente invia alla madre, a cui è legatissimo, ma dalla quale è lontano perché vive in collegio. Le prime lettere sono quelle di un bambino di appena dieci anni che si entusiasma per la penna stilografica nuova, non vede l’ora di ricevere dallo zio Emanuel l’orologio che gli ha promesso e ha fatto la sua prima comunione. È un bambino che ha voglia di vedere e di abbracciare la sua mamma, desiderio che rimane forte anche quando ormai è un adolescente. Alla mamma Antoine racconta tutto: le competizioni con gli studenti del Politecnico e dell’École Centrale, i voti nelle interrogazioni, le punizioni a scuola ma anche i successi, i desideri culinari. E stupisce l’abilità scrittoria di Antoine de Saint-Exupéry, che già da bambino manifesta di saper utilizzare la penna con una delicatezza e una raffinatezza che inteneriscono il lettore, che non può che sentirsi umanamente vicino a questo giovane affettuoso che sta affrontando le prime prove della vita e che si sta preparando a una rischiosa carriera militare...
Ancora più delicate sono le lettere che occupano la seconda parte della raccolta, missive che poco prima di morire Antoine dedicò a una ragazza conosciuta ad Algeri nel 1943 e di cui si era innamorato. Il tormento amoroso che lo attanaglia viene impersonato dal Piccolo Principe, che qui vive una nuova storia, sofferta perché di amore non corrisposto. Questo affetto non ricambiato suscita delle riflessioni allo stesso tempo dolci e amare sul valore dell’amore e sulla sua capacità di generare sogno e sofferenza. Vale la pena di tormentarsi per chi non ci corrisponde, per chi si rivela disinteressato a tal punto da non avvisare se manca all’appuntamento? Vale la pena di dare a qualcuno il potere di farci soffrire? Tristezza, sogno e dolcezza caratterizzano un amore non corrisposto, amore che, come una cosa irrealizzabile, diventa una fiaba, al cui pensiero non possiamo che sorridere della nostra ingenuità. “Ma sotto sotto pensi non ci sia nulla da sorridere, anzi. E ti rendi conto che le favole sono una delle poche verità della vita”. A impreziosire questo bel libretto sono i disegni originali con cui Antoine de Saint-Exupéry arricchiva le sue lettere, disegni che rendono ancora più confidenziale e fiabesco questo viaggio nella sua intimità.