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Gli uomini che fanno piangere

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Ornella ha pianto per molti uomini e tutti loro le hanno posto almeno una volta la stessa domanda: “Che cosa posso fare per te?”. L’unica risposta che avrebbe voluto dare sarebbe stata: “Amami come spero”. Eppure non accadeva mai. Uno fra tutti, però, le ha fatto versare davvero fiumi di lacrime. Il suo nome era Amedeo, cardiologo di professione e spezza-cuori di natura. Il lavoro che svolgeva era il suo ossimoro. Per farglielo conoscere ci è voluta tutta la testardaggine dell’universo e, almeno questa volta, può dare colpa al suo psicanalista. Una volta alla settimana si reca nel suo studio per tentare di risanare un passato più dissestato della superficie lunare, bombardato qui dall’anoressia, lì dall’abbandono della madre e un po’ più in là dal senso di inadeguatezza che l’ha portata a cercare negli uomini l’ancora di salvezza. È stato il suo psicanalista a consigliarle di nutrire la sua passione per la pittura e lei lo ha fatto. Successivamente, quando le ha consigliato di prendere lezioni di francese per portare i suoi dipinti a Parigi e diventare un’artista affermata, lo ha di nuovo ascoltato. È qui che, grazie ai racconti del suo professore di lingua, ha scoperto dell’esistenza di Amedeo, del suo fascino irresistibile e del suo potere di aggiustare i cuori. Ornella doveva conoscere quell’uomo tanto prodigioso. Provava una necessità impellente di farlo innamorare di lei. Lui l’avrebbe accudita come una bambina ed in cambio lei sarebbe stata perfetta: magra, bella e spigliata. Le avrebbe dato un valore. Eppure il suo psicanalista la mette in guardia di nuovo. Le dice di stare attenta, di smettere di innamorarsi degli uomini per non dover amare sé stessa. Che cosa voleva dire? Stavolta sarebbe stato diverso. Come poteva non fidarsi di un medico tanto affermato, sicuramente votato al prossimo e coraggioso? Era praticamente un santo. Ancora non lo conosceva, certo, ma stava per farlo. Purtroppo…

Lucrezia Lerro è poetessa e scrittrice, autrice di successi quali Il sangue matto, Più lontano di così e Certi giorni sono felice. Gli uomini che fanno piangere eredita dai precedenti la capacità di immedesimazione dell’autrice. La protagonista, Ornella, non è semplice da comprendere. Noi lettori mettiamo immediatamente a fuoco ciò che le accade: durante l’infanzia la madre è andata via di casa, lasciandola a vivere con il padre; in adolescenza ha sofferto di bulimia e anoressia nervosa; nella prima età adulta la sua insicurezza è sfociata nella tendenza patologica di trasformarsi in un cassonetto dei rifiuti vivente. Ornella prega di essere amata e ringrazia per le più piccole attenzioni. Idolatra chi la tratta con gentilezza, ma non odia mai chi le manca di rispetto. In questi casi è sé stessa che sceglie di punire, facendo riaffiorare una depressione latente e piangendo a dirotto. Eppure, lei non se ne accorge. Non possiede la lucidità di noi lettori. Pensa bensì che ogni suo comportamento sia, se non logico, quantomeno comprensibile. Si sbaglia. Questa inconsapevolezza della protagonista può portare ad una leggera frustrazione durante la lettura ed è proprio questo a renderla fantastica. Stare accanto ad una persona che soffre di patologie mentali è questo: un saliscendi di emozioni senza una logica precisa con cambi direzionali repentini ed improvvisi. È un continuo destreggiarsi tra la frustrazione, la disperazione e la vitalità che potrebbe possedere un bambino. Il lettore si trova a fare i conti con tutto questo. Spesso all’interno del libro è ripetuto che le donne non possono fare a meno di amare, mentre gli uomini non riescono a non pensare solo al sesso. Ecco, è in questi casi che l’autrice ci aiuta a capire. Dietro questo messaggio sessista, come al titolo, non si nasconde il pensiero dell’autrice, ma quello di una donna malata, insicura, che ha bisogno di dare alle sue disavventure delle scusanti. Dopo ogni presa di coscienza di Ornella, la domanda giusta da porsi è “sarà una consapevolezza definitiva?”. Forse no. Nel perfetto equilibrio tra la commozione e l’irritazione, tra la rivalsa e la non-risoluzione, Gli uomini che fanno piangere è un ritratto chiarissimo di molte, troppe, giovani donne insicure.