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Grammatica della fantasia

Grammatica della fantasia

Come le onde concentriche prodotte da un sasso lanciato in uno stagno muovono oggetti che sembravano sopiti ed immobili, così la parola provoca reazioni a catena, stimola ricordi e immagini, fino a raggiungere le profondità dell’inconscio. La parola va esplorata, osservata, manipolata, legata ad altre parole. Partono, così, le associazioni più strampalate ed inaspettate, catene di parole che si susseguono, lasciando che l’immaginazione segua strade inesplorate. Anche azzardate. Perché più lontane sono le parole tra loro, più grande è l’azzardo, e più interessante è l’effetto fantastico. Partire da una o più parole a caso non è l’unica strada percorribile per costruire una storia. Il processo creativo può essere avviato da “ipotesi fantastiche” (cosa succederebbe se...?) o dalla deformazione delle parole (attraverso prefissi liberatori) o da un errore che apre a scenari inaspettati (perché “sbagliando s’inventa”, parafrasando un noto proverbio). Ritagliare parole o titoli di giornale e mescolare tutto può far ritrovare fascino e smalto a vecchi esercizi surrealisti. Provare a costruire un limerick (nonsenso strutturato e codificato) o creare un indovinello, può diventare uno spasso, come giocare a nascondino. Fino ad osare, modificando le fiabe più note (sbagliandole, rovesciandone il senso, pensando alla continuazione della storia, mescolando fiabe e personaggi). Quarantadue giochi con le parole ed una sola regola: lasciare la mente libera di sperimentare...

Deragliare dai binari dell’abitudine, lasciarsi stupire dalla fantasia e non aver timore dell’utopia. Attenzione però a non farsi ingannare: il processo creativo non allontana dalla realtà, bensì stabilisce “un rapporto attivo con il reale” perché la pratica creativa, l’immaginazione, la fantasia hanno un indubbio valore educativo. L’avventura del maestro Gianni Rodari inizia nel 1937: un maestro fuori dal comune, un po’ sopra le righe, con la passione per le storie e la loro costruzione. Ma è solo nel 1962 che il “metodo” viene sistematizzato e pubblicato: nasce il ‘Manuale per inventare favole’ che suscita vivo interesse nel mondo della scuola. Grammatica della fantasia è, infatti, il frutto (prezioso, ricco e sempre attuale) del confronto con una cinquantina di insegnanti emiliani e della sistematizzazione degli stimoli nati da quelle conversazioni. Un saggio senza tempo, diretto, divertente e coinvolgente, strabordante di esempi, storie e percorsi possibili tutti da sperimentare. Con un linguaggio semplice e stimolante, Grammatica della fantasia è un saggio democratico, che non fa distinzione tra grandi e piccoli, tra artisti e non, perché la parola è di tutti e tutti possono farne un uso creativo. Basta saper accendere la scintilla.