
Saper dire "grazie" non è una cosa semplice né tantomeno scontata. Farlo vuol dire mettersi in relazione con gli altri, portarsi allo stesso livello, interagire con il mondo e condividere un breve momento, con qualcuno a noi vicino, ma a volte anche con uno sconosciuto. A volte è un gesto di coraggio e a volte di semplice educazione. Questa piccola parola ha molte sfaccettature: può essere legata a un momento speciale e di sorpresa oppure può essere usata con sarcasmo e rassegnazione. Insegnare a dire "grazie" è facile, saperlo utilizzare per alcuni è difficile. Il piccolo protagonista di questa storia elenca, attraverso dei brevi pensieri, tutte le persone che si sente di ringraziare, perché ognuna, a modo proprio, gli ha insegnato qualcosa di prezioso: mio padre mi ha insegnato ad avere pazienza; mia madre mi ha spiegato che non sempre è bene aspettare; lo zio Rodrigo mi ha insegnato che se esistono le regole... c'è un motivo. E da lui ho imparato anche a saper perdere.
La contrapposizione delle esclamazioni si sussegue come in una partita di ping pong; la capacità dell’autrice Isabel Minhòs Martins di saper raccontare le due facce della stessa medaglia è davvero uno dei punti forti di questo libro. La fretta e anche la pazienza; la gioia di vincere e anche la capacità di saper perdere; il saper ascoltare e pure la bellezza del non dover parlare, tutte cose che richiedono capacità e attenzione. Un albo dal formato quadrato, ben strutturato e di facile lettura, ideale per bambini, insegnanti e genitori. L’illustratore Bernardo Carvalho traduce in maniera chiara e pulita il pensiero espresso nelle brevi didascalie scritte nella parte inferiore del libro. Colori vivaci, figure appena accennate che però sono capaci di trasmettere emozioni. Forse un piccolo difetto lo si trova verso la fine del libro, quando il bambino dichiara: "A scuola ho capito di essere solo uno tra tanti".Cchi lavora con i bambini sa che ogni bambino è unico, anche in mezzo a tanti...
La contrapposizione delle esclamazioni si sussegue come in una partita di ping pong; la capacità dell’autrice Isabel Minhòs Martins di saper raccontare le due facce della stessa medaglia è davvero uno dei punti forti di questo libro. La fretta e anche la pazienza; la gioia di vincere e anche la capacità di saper perdere; il saper ascoltare e pure la bellezza del non dover parlare, tutte cose che richiedono capacità e attenzione. Un albo dal formato quadrato, ben strutturato e di facile lettura, ideale per bambini, insegnanti e genitori. L’illustratore Bernardo Carvalho traduce in maniera chiara e pulita il pensiero espresso nelle brevi didascalie scritte nella parte inferiore del libro. Colori vivaci, figure appena accennate che però sono capaci di trasmettere emozioni. Forse un piccolo difetto lo si trova verso la fine del libro, quando il bambino dichiara: "A scuola ho capito di essere solo uno tra tanti".Cchi lavora con i bambini sa che ogni bambino è unico, anche in mezzo a tanti...