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Grazie Chanchúbelo

Grazie Chanchúbelo

Magro, affamato, povero, vittima della sorte, l’uomo di quarantasei anni inciampa e cade. Sul terreno davanti a lui, tra quattro zolle, appare del denaro: dieci milioni di pesos. Nella sua vita non ha mai trovato nulla, a parte una insignificante moneta all’età di dieci anni... Nella città di Nibelungen un aspirante scrittore deve entrare in un Laboratorio letterario come apprendista di un Maestro. Deve aggiornare l’archivio, stenografare, lavare pavimenti, fare commissioni e tenere sollevato un lampadario da 20 chili con la mano sinistra, così che il braccio muscoloso appaia come segno distintivo... Il capitano Wagner Bligh ha condotto sempre in porto i suoi uomini, pur essendo un eccentrico. Una volta ha celebrato la morte del suo cane con un funerale da feldmaresciallo, con tanto di requiem... Il principale problema del Carrarmato è che si può spostare solo su superfici solide. Il destino del Paese è nelle mani dell’Imperatore del Carrarmato che vive nella Torretta a cui si accede dal labirinto... Parruccone VI Benefattore di Bavonia, al termine della quinta dinastia, stabilisce di omaggiare i sostenitori con una “festicciola da urlo”... Le iscrizioni sulle tavolette di argilla della Biblioteca di Assurbanipal sono confuse, non è chiaro alla vita di quale Luigi di Francia si riferiscano: X, XI, XII, XIII. Lo studioso è costretto a fare una media e parlare di Luigi XI,50... Sir Percy Wooton, governatore di Calcutta, conserva un pezzo di legno (la scheggia di una trave) in ricordo dell’amico William e della moglie Susan, a cui prestò aiuto per costruire la loro tenuta a Drayton. Oggi i due sono divorziati, ma osservare quel pezzo di legno permette a Percy di immaginare innumerevoli storie... Esiste una città in cui tutti gli uomini in stato di santità possono risiedere, grazie a un atto emanato dal Governo... La polizia inglese è nei guai, un maniaco si aggira nello Yorkshire, Jack il Dimenticatore...

Immaginate che a stuzzicare la vostra fantasia ci sia un topo di nome Gutenberg, macchiato di vernice rossa, che scorrazza su una nave e divora i volumi di poesia di Tennyson, o immaginate di leggere un racconto (dedicato ai nemici di sempre, dichiara l’autore, forse in riferimento a Jorge Luis Borges) scritto con questo stile dall’inizio alla fine: “Inappetente il rimpinzato dopo essersi abbuffato. Soddisfatto e satollo (pieno) dopo quella scorpacciata. Senza più fame conseguentemente sua vorace polifagia. Nessun desiderio. Nessuna voglia. Nessun piacere”, ancora immaginate che dalla memoria del passato venga ripescato e rimodellato Jack lo Squartatore. Disgraziati o potenti che siano, gli uomini che lo scrittore argentino Alberto Laiseca (1941 - 2016) mette al centro delle tredici storie di questa raccolta (è l’ultima a prestare il titolo al volume), sono creature in balia di scelte inverosimili, eventi surreali, accadimenti grotteschi, che partono da una parvenza di realtà per poi proiettare i lettori in luoghi e mondi in balia di deliri infiniti. Brevi storie costruite su suggestioni e immagini travolgenti. Laiseca, che è stato anche conduttore televisivo, ha pubblicato i suoi scritti dal 1976 fino all’anno della morte e nei suoi numerosi romanzi e racconti ha sperimentato generi differenti: horror, fantasy, suspense, science fiction, poesia, distopia, ma è noto principalmente per l’opera monumentale Los Sorias del 1998. Negli uomini che descrive, nelle loro paure e frustrazioni, emerge in parte la realtà che ha vissuto in prima persona, il dolore di un’infanzia difficile con un padre con cui era in sostante conflitto, la fuga a Buenos Aires, i numerosi lavori praticati per sopravvivere, la fame, le notti per strada, lo sconforto che solo la scrittura ha saputo tenere a bada. L’immaginazione è stata il rifugio per sfuggire a pensieri suicidi. Il volume è arricchito da una approfondita postfazione a cura di Luca Mignola.