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Gridalo forte

Gridalo forte
I primi ricordi di John riguardavano la grande animazione delle domeniche mattina, il meticoloso lavoro di preparazione prima di andare a messa. Suo padre li guidava nella preghiera prima di fare colazione; sua madre si vestiva bene e in testa metteva lo stretto copricapo bianco che era l'uniforme delle sante; suo fratello Roy si faceva silenzioso, perché era domenica e suo padre era in casa. La funzione mattutina aveva inizio quando fratello Elisha sedeva al pianoforte e cominciava a cantare. Tutti si univano a lui, battendo le mani, alzandosi in piedi e tenendo il tempo con i tamburelli. A volte cantavano Jesus, I'll never forget how you set me free!, altre volte Lord, hold my hand while I run this race! Il loro canto lo induceva a credere nella presenza del Signore. Non riusciva a provare la stessa gioia che sentivano loro, ma non aveva dubbi che fosse lì, nelle loro voci, nel ritmo dei loro corpi…
Torna dopo quasi cinquant'anni dalla sua prima pubblicazione il romanzo di esordio di James Baldwin, tra i più importanti e controversi esponenti della cultura afroamericana del Novecento. Sullo sfondo dell'America degli anni '30 lo scrittore racconta in forma semiautobiografica un periodo cruciale della sua formazione, i tormenti fisici e spirituali di un quattordicenne di Harlem circondato da un padre odioso e violento, da una madre paziente e dedita alla sopportazione, e oppresso da una vita scandita dai severi ritmi imposti dalla chiesa pentecostale, vista più come causa di repressione che come una possibilità di salvezza. Scritto con un linguaggio fortemente evocativo, che ricorre spesso alla retorica e ai modelli di ripetizione tipici dei versi biblici, Gridalo forte è un romanzo al tempo stesso feroce e dolcissimo, che registra senza condannare, e che guarda con velata nostalgia a un tempo in cui, nonostante tutto, si era più uniti, più vicini al mondo.