
In casa del conte von Meerbach, Viktor Solomons, avvocato di famiglia, porta la cattiva notizia della morte del conte Otto, schiantatosi con l’aereo durante una missione di grande importanza sul territorio dell’Africa orientale (quella che si trova sotto la bandiera britannica), per conto dell’impero tedesco. L’avvocato racconta alla vedova Athala che il conte si trovava sulla sua nuova aeronave, l’Assegai, per il volo inaugurale, ma non è ben chiara la dinamica dell’incidente: potrebbe essere stato abbattutto dagli inglesi, anche se non risultano unità del Royal Flying Corps in Africa, o magari è colpa dell’instabilità del gas che serve per far alzare quei dirigibili... Di certo per Athala la perdita non è un gran dolore, soprattutto perché le arriva la conferma che il conte era con la sua amante, Eva von Wellberg, dalla quale da qualche anno sembrava totalmente ossessionato, al punto da chiedere il divorzio alla moglie che però ha rifiutato per questioni di religione cattolica. La preoccupazione di Athala riguarda i suoi due figli e il loro futuro, ma Solomons le dà numerose garanzie a proposito del fatto che siano loro i destinatari dell’intero impero dei von Meerbach. Più il maggiore, Konrad, che l’altro, Gerhard, per la verità. I due hanno sette anni di differenza. Ora il problema è dover informare i bambini della perdita del loro papà. Gerhard ha solo tre anni e sta giocando con le costruzioni. Quei mattoncini di legno sono il suo gioco preferito! Athala aspetta il ritorno di Konrad da scuola: dieci anni e già si considera l’uomo di casa, tanto da non mostrare il benché minimo turbamento alla brutta notizia. Solo mille domande sui dettagli dell’incidente aereo e non avendo risposte specifiche e dettagliate, una serie di insulti alla madre e un “Papà aveva ragione a non amarti, non sei mai stata degna di lui!”. Ciò che lo interessa è avere la conferma di essere ora il nuovo conte Meerbach...
Continua la storia dei Courteney e anzi, siamo tornati un passo indietro rispetto a quanto vissuto durante la Seconda guerra mondiale da Gerhard von Meerbach e dalla sua fidanzata Saffron Courteney ne La guerra dei Courteney. È un modo per conoscere meglio i particolari che hanno portato i due a conoscersi e amarsi, ma anche per capire meglio quel Konrad che non ha mai mostrato attenzione o un minimo affetto nei confronti del fratello, anzi. Come sempre, anche se fa un po’ effetto essere tornati indietro nel tempo, ritrovando i nostri protagonisti bambini, soprattutto sapendo cosa dovranno vivere, la prosa utilizzata è accattivante, scorrevole e capace di far immaginare un mondo intero soltanto con una parola. D’altronde la firma è importante, Wilbur Smith non ha mai deluso i suoi lettori e nonostante questa collaborazione con David Churchill, non è poi così evidente il lavoro a quattro mani, rispetto al solito modus del grande scrittore africano. Con questo nuovo episodio della saga è quasi come inserire i tasselli mancanti di una lunga storia, quella appunto della famiglia di cui da tempo si stanno occupando i romanzi di Smith (la sua famiglia, come l'ha sempre chiamata). Ricollegando le trame tra il passato e il futuro, tra i barconi fluviali del Nilo dell’Ottocento (da Il trionfo del Sole) e la Seconda guerra mondiale, quello che è intrigante è che non manca nulla, ma anzi, ogni tassello va a inserirsi nel puzzle con estrema dovizia di particolari, quasi come se fosse quello e soltanto quello il suo posto nella storia. E il quadro diventa, pagina dopo pagina, sempre più affascinante e anche se a un’occhiata esterna e non approfondita può sembrare poco eccitante ritrovarsi in una storia che si conosce già, la realtà è che l’autore continua a non deluderci. Nemmeno questa volta...