Salta al contenuto principale

Grimpow - L'ultima strega

Grimpow - L'ultima strega
Il possesso della pietra filosofale è un'attrazione alla quale è impossibile resistere, fonte di conoscenza universale agognata da molti. Grimpow, giovane scapestrato in odore di santità cavalleresca, la rinviene per la prima volta nel 1313, in pieno Medioevo, stretta nel palmo ghiacciato di un cavaliere defunto. E la fa sua, si capisce. Ma oggi è una Parigi oscura e inquietante a fare da sfondo alle vicende: di che cosa parliamo? Il Re di Francia anela la pietra filosofale perché vuole accentrare su di sé tutto il potere e soprattutto desidera essere immortale e liberarsi di un’antica maledizione. Si fa aiutare da un inquisitore fidato, tale Bulvar de Goztell, senza sapere che l’unica persona a poter davvero tenere tra le mani la Pietra è la graziosa Agnes Lebuy, rinchiusa da dodici mesi nella Torre del Tempio, con l’accusa di stregoneria. Anche lei ne è ignara, sino a quando non entra in contatto con Grimpow… Lo aiuterà a proteggere la Pietra o peccherà di egoismo, pensando solo al suo interesse?
Perdonate la stringata introduzione ma non c’è molto altro da dire. Rafael Àbalos – uno che annovera tra gli autori preferiti Twain, Kipling, Stevenson, Swift e Poe e che a giudicare dalla biografia ha vissuto un’infanzia à la Tom Sawyer - si occupa ora di narrativa per ragazzi. Molto bene. Bene anche che il primo episodio (questo è il secondo della saga) abbia avuto uno strepitoso successo di critica e sia stato tradotto in trenta lingue, ma vorrei anche ricordare ai piccoli e avidi lettori amanti del fantasy che prima di imbattersi in Grimpow c’è una lunga strada da fare. Certo, meglio leggere questa storia che non leggerne nessuna, ma che noia. Qui il plot, vuoi per la questione della Pietra Filosofale e vuoi per la fanciulla intrappolata nel torrione, è insipido come non mai e i racconti di streghe appassionate di alchimia e astronomia con una cicatrice sulla spalla sinistra non aiutano a rendere la trama più originale. Harry Potter ha già detto tutto in merito, le saghe sui templari anche, Il Signore degli Anelli non parliamone, continua ad essere un pozzo dei miracoli in cui affondare un secchio che tanto qualcosa si tira sempre su. Mi rendo conto che la narrativa fantasy non possa rinnovarsi di continuo ma mi sembra una bestemmia paragonare questa saga a classici come Il nome della rosa, seppure edulcorato appositamente per i teen. Teniamoci, appunto, i classici, partiamo da quelli e poi, se proprio non abbiamo di meglio da fare e pensare di leggere un libro che non sia fantasy ci fa svenire, accalappiamo Grimpow, possibilmente di seconda mano. Poca fantasia, stile scialbo, dialoghi triti e ritriti e anche poca cura in fase di traduzione.