Salta al contenuto principale

Guida al cinema horror

Guida al cinema horror

Alla fine degli anni Sessanta se ne vanno in pensione i “gentlemen” del gothic horror di stampo vittoriano, quello portato nei cinema dalla Hammer. Messi da parte Christopher Lee e compagni è il tempo di tirare fuori nuovi babau, l’orrore lascia i castelli e la vecchia Europa per approdare nel cuore dell’America rurale e ancora più brutalmente nelle famiglie. Per il cinema è una svolta epocale, sia stilistica che tematica. I traumi del Vietnam, del sogno americano infranto, della società del consumismo offrono degli spunti per una produzione che per varietà e qualità resta ancora oggi difficilmente superabile. È il momento della motosega di Leatherface, degli incubi di Freddy Kruger e degli zombi di Romero (ormai del tutto sdoganati dalla tradizione haitiana). Ma anche i vecchi mostri troveranno nuova vita: i vampiri sono pronti a impugnare le armi, arrivano fantasmi dal Giappone, fino agli ultimi filoni del mockumentary

Con Guida al cinema horror, che segue e completa la Guida alla letteratura horror, continua la bella serie della Odoya. Basterebbe dire che per gli appassionati c’è da leccarsi i baffi. Il lavoro degli autori non si presta ad essere sintetizzato, così come era assai ardua l’impresa di dare un ordine alla produzione cinematografica del New Horror dagli anni Settanta a oggi, con tutti i suoi generi e sottogeneri, film memorabili e altri molto meno. La scelta degli autori abbandona il criterio cronologico per seguirne uno tematico: case infestate, fantasmi, Halloween, road movie, zombie etc. per un totale di 31 temi in 31 capitoli. Ogni capitolo segnala i film da non perdere e quelli da riscoprire, e spesso contiene ulteriori approfondimenti (horror all’italiana, le final girl, i clown tra i tanti). Un’opera notevolissima per completezza e competenza. All’inizio può essere spiazzante muoversi tra i temi alla ricerca del proprio film preferito, ma una volta presa confidenza con il libro non sarà più possibile posarlo. Qui a Mangialibri è stato letto con un taccuino in mano: per prendere appunti e scoprire nuovi film.