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Hai il mare dentro

Hai il mare dentro

Puglia, estate 2023. È l’alba. Sole è tornata a casa da poco, dopo aver finito tardi a lavoro e aver trascorso ore a parlare con una sua amica, per tenersi aggiornate sugli ultimi avvenimenti. Distesa sul letto, non riesce a chiudere occhio, come le capita spesso, “colpita da tutto quello che le accade”. La perdita della madre, il vuoto che ha dentro, un dolore che ancora non ha superato. Carmen, Giada e Arianna sono le amiche di sempre, si spalleggiano e sostengono a vicenda, ognuna è pronta ad aggiustare l’altra quando c’è un cuore rotto, quando c’è il rischio che si rompa. È accaduto a Sole, essersi innamorata di un ragazzo che l’ha fatta allontanare da tutti, anche dalle amiche. Ma “occhi blu”, come lo chiama lei, perché è in quegli occhi che lei si riconosce, non era in grado di amarla come credeva. Stefano se ne è andato di casa, lasciando Marianna, l’amore della sua vita, e due figli. Da quel momento molte donne sono entrate nella sua vita, ma mai nessuna per restare. Perché Stefano non riesce a contemplare l’amore, l’affetto stabile essendo stato abbandonato da entrambi i genitori. Vuole fare ordine nella sua vita. L’occasione arriva quando Riccardo lo avvisa che quest’anno la meta per la vacanza, insieme a Tony e Pietro, sarà la Puglia. Una sera, intento a liberarsi dalle grinfie di una ragazza inglese, Stefano si incammina per la spiaggia perdendosi nei suoi pensieri e nelle sue mancanze. È allora che incontra Sole...

Un trionfo di sensibilità e attualità. Hai il mare dentro è la storia di due anime affini, nel loro diverso, ma profondo dolore, che riescono a superare proprio incontrandosi. Sole e Stefano conducono vite completamente diverse: Sole ha ventiquattro anni, è nata in Puglia, regione che ama con tutta sé stessa, dal profumo dei peperoni per le strade al mare; Stefano è siciliano, ha trentatré anni ed è padre di due figli, Checco e Christian. Ma entrambi convivono con lo stesso senso di abbandono, seppur per ragioni diverse. Ammetto di essere stata – piacevolmente- colpita dall’ambientazione attuale, ai riferimenti alla pandemia e ai problemi che si è trascinata dietro, da quelli economici a quelli sociali. La purezza singolare – rara anche - dei protagonisti è una lente di ingrandimento su ciò che attanaglia e minaccia la società di oggi, quella adulta e quella adolescenziale, incastrata nella rete dei social, di Tinder che veicolano gli incontri, le frequentazioni e le relazioni sentimentali. Sole è a contatto diretto con tutto questo, mentre Stefano lo vive e lo monitora attraverso il figlio adolescente. La lora acuta sensibilità e le vicende personali li avvicinano sin da subito, mentre camminano fianco a fianco sulla sabbia in una notte d’estate finché, prima che Stefano lasci la Puglia, non si promettono di scriversi lettere per e-mail, ingannando il presente con un’usanza passata. Sole arriva a confidarsi e ad aprirsi con Stefano come non aveva fatto con nessuno e lo stesso accade a Stefano con Sole o, meglio, “Mare”, come la chiama lui da quando iniziano a raccontarsi senza conoscere i rispettivi nomi, e allora, prima di essere Sole e Stefano, sono “Mare” e “Tu”. “Hai troppo mare dentro e ogni volta è come se un po’ dovesse uscire e allora finisci per piangere. Ma questo fa di te una persona con un bel cuore, aggiusti tutti mentre tu sei ancora rotta, come se fosse il tuo lavoro”. Amore, dolore, amicizia si sposano in questo romanzo in cui la fragilità diventa il trampolino di lancio per superare finalmente quelle sofferenze che hanno creato le crepe nei loro cuori. Sole e Stefano si sono conosciuti in un momento preciso per mettere ordine l’uno nella vita dell’altra, perché capissero, rivelandosi, aprendosi, che non bisogna scappare dai propri fantasmi, bensì riconoscerli, accoglierli, per farsi amare così come si è. Entrambi, ascoltando le loro esperienze, capiscono come riempire il vuoto scavato dal dolore, fino a non scappare più, ma accogliere, tornare e non lasciare andare.