
Josef Gabčík e Jan Kubiš sono due paracadutisti, uno ceco e l’altro slovacco, al momento vestiti con abiti civili. Sono fermi presso una curva e sembrano in attesa del tram. Siamo a Praga, poco fuori città, ed è il 27 maggio 1942. In realtà ci sarebbe anche un terzo compagno poco lontano, ma il compito principale spetta a loro due. Infatti di lì a poco, proprio in questa curva a U, transiterà Reinhard Heydrich, il secondo di Himmler e mente principale dietro alla terrificante “Soluzione Finale” ordita dai nazisti. Heydrich, nonostante sia uno degli uomini più alti in grado del Reich, a volte percorre proprio questa strada senza alcuna scorta (alcuni sostengono che la “Bestia Bionda”, come viene chiamato anche dai suoi, non tema niente, ma questo si rivelerà un errore non da poco). I due soldati cecoslovacchi, infatti, stanno per entrare nella storia: inviati in segreto dal governo di Londra e assistiti dalla resistenza locale, tenteranno di uccidere uno degli uomini più spaventosi del mondo. Non possono sapere però che in questo fatidico giorno il caso, o forse il destino, ha deciso di agire in modi davvero imprevedibili. Quando infatti l’automobile di Heydrich è in arrivo, giunge al tempo stesso anche un tram pieno di civili. E, come se non bastasse, il fucile Sten di Gabčík sta per riservare al suo possessore un’amara sorpresa…
Quando ho dovuto decidere in quale categoria inserire questo libro (vincitore tra l’altro del “Prix Gouncort du Premier Roman 2010”) ammetto di essermi trovato in difficoltà, giacché in linea teorica questo è un romanzo, ma a ben vedere possiede anche tutte le carte in regola per essere considerato un saggio. Binet, infatti, ci racconta la storia di Heydrich e dei suoi attentatori con la puntigliosa precisione dello storico, e in tutte le occasioni in cui immagina una scena a proprio modo (come un romanziere deve pur fare), ci tiene comunque a sottolineare quanto in essa vi sia di vero e quanto invece provenga soltanto dalla sua immaginazione. Persino il colore dell’auto di Heydrich, nero o verde scuro, è tema di dibattito, perché questo è un libro che non vuole affascinare o intrattenere, bensì vuole narrarci puntigliosamente ciò che si è verificato in quei folli giorni, da una parte e dall’altra. Il titolo, in effetti, da questo punto di vista può essere un po’ fuorviante. L’autore voleva intitolare il romanzo Operazione Antropoide, come il nome in codice della missione segreta dei suoi due protagonisti, ma l’editore francese ha optato poi per il titolo che leggiamo qui, di maggiore impatto, ma che accentra forse troppo l’attenzione sul fidatissimo uomo di Hitler. Questo romanzo, invece, è soprattutto la narrazione appassionata delle gesta eroiche di due soldati che diedero la vita per compiere il proprio dovere. Dal libro nel 2017 il regista Cédric Jimenez ha tratto un film intitolato L’uomo dal cuore di ferro e interpretato da Jason Clarke, Rosamund Pike, Jack O'Connell, Jack Reynor e Mia Wasikowska.